Violenza in Messico: il male endemico è la corruzione
Griselda Mutual - Città del Vaticano
"Non è una crudeltà contro la Chiesa cattolica e nemmeno contro i preti". La violenza in Messico sta "diventando una situazione endemica causata dalla resa della giustizia". Così padre Manuel Corral, risponde alla domanda sul perché degli omicidi di preti cattolici: due la settimana scorsa ed uno in questi giorni.
R. - “In una democrazia che sta vivendo un periodo di transizione – spiega il sacerdote - con il passaggio da un regime quasi repressivo ad uno permissivo, che ha lasciato un vuoto nelle istituzioni, si sta creando l'attuale clima di violenza ed una corruzione a tutti i livelli della giustizia. E anche se la magistratura è indipendente, - ha detto padre Corral - questa transizione ha esacerbato la violenza nel Paese, a causa delle lacune nella gestione e nell’applicazione della giustizia stessa. In uno scenario del genere, è facile che la catena di comando si corroda a vari livelli: con la polizia coinvolta in gravi casi di corruzione", e con la giustizia che non opera come dovrebbe.
Oltre alla corruzione, un altro problema che fa parte di questo ‘cocktail esplosivo’ è proprio l'abuso di alcool. In questo scenario è latente il clima di malcontento e sfiducia delle istituzioni, a causa del vuoto della giustizia. In questo quadro, non c'è da meravigliarsi "se viene qualcuno con una pistola - dice padre Manuel Correa – e ti spara due colpi, o perché 'non mi hai soddisfatto', o perche 'non hai fatto quello che volevo che facessi. Questo è molto comune. Queste persone non hanno paura, perché in ogni caso – non sempre, chiarisce il sacerdote - i giudici possono essere corrotti. Un killer quindi può uccidere e non andare in prigione. "Questo è il grande problema – afferma padre Manuel - ed è per questo che abbiamo già avuto così tanti morti, più di 27.000 in questo decennio, ed i preti non sono esenti da queste violenze".
Perché questa "normalizzazione" della violenza? Ha a che fare con il traffico di droga, con le lacune legali, con il clima politico, con la distruzione del tessuto sociale?
R. - "Penso che ci siano tutti questi fattori menzionati. In primo luogo, la questione del traffico di droga, un cancro che si è diffuso a livello nazionale. D'altra parte c'è una grande decomposizione sociale: c'è l'individualismo, un laicismo esasperato dove tutto è centrato sull'uomo, e dove tutto ciò che mi fa male o che non va secondo i miei interessi lo detesto, lo prendo a calci e richiedo diritti che non mi spettano. È l'aspetto del degrado del tessuto sociale, in cui la persona si mette al posto di Dio". Dall’altra parte, le esigenze specifiche della famiglia non vengono affrontate come prima. La stessa disintegrazione familiare che viviamo così fortemente in Messico, contribuisce a questi processi violenti che sono vissuti nella società, come le minacce degli studenti agli insegnanti. Gli insegnanti hanno paura di loro. Questo fa capo al problema delle forze dell'ordine e della giustizia: non c'è rispetto per lo Stato di diritto e questo sta generando il deterioramento della società che, aggiunto alla mancanza di valori, rendono la persona senza valore e può essere uccisa a 20 anni per 20 dollari. Ci sono teppisti infatti che vengono assunti per 20, 25 dollari, e sono capaci di uccidere chiunque. È una cosa terribile. Viviamo in una situazione di insicurezza, la gente ha molta paura. Ci sono assalti sugli autobus, nella metropolitana, nelle strade, in pieno giorno, nelle case. C'è un senso di insicurezza nella società".
L'assenza dello Stato di diritto è dovuta alla corruzione?
R. - "Abbiamo leggi molto buone, ma non si applicano. L'assenza dello Stato di diritto ha molte cause, la più grande delle quali è la corruzione. Perché se hai soldi, puoi comprare la volontà dei giudici. Questa è una delle situazioni che più pesano sulla società, e le persone sono molto turbate per questo, perché chi ha soldi può portare a termine i casi che vogliono, mentre i poveri non ne hanno la possibilità. Credo che oggi il male endemico del Messico sia la corruzione”.
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