Irlanda: oggi si decide sull’aborto
Federico Piana - Città del Vaticano
In Irlanda, dalle 7 alle 22 di oggi, 3,2 milioni di persone sono chiamate al voto per decidere se abrogare l’ottavo emendamento della costituzione che equipara il diritto alla vita del nascituro a quello della madre. In sostanza, un divieto assoluto a qualsiasi legge abortista. Se gli abrogazionisti dovessero vincere permetterebbero al parlamento di poter approvare una normativa già pronta nel cassetto dal 2016 e costruita non senza lacerazione nella società civile. La conferenza episcopale irlandese, in un comunicato ufficiale, ha fatto appello ai cittadini, in larga parte cattolici, affinché “scelgano la vita. Un dono del quale nessuno, in nessun caso, può disporre”.
Lobby di pressione ideologica ed economica vogliono leggi di morte
Massimo Gandolfini, neurochirurgo e presidente del Family Day, guarda con preoccupazione la consultazione irlandese. Sa benissimo che la vittoria dei ‘sì’ porterebbe il Paese, nel giro di pochi anni, a ripercorrere le tragiche tappe delle nazioni europee che da tempo hanno scelto la soppressione di piccole vite. Solo in Italia, in quarant’anni dalla introduzione della legge 194, sono stati assassinati sei milioni di innocenti. “Anche nella cosiddetta cattolicissima Irlanda – denuncia Gandolfini – è cambiato il clima generale. Prima il diritto alla vita era considerato un diritto non negoziabile ora non è più così. Ce ne sono altri. In più le pressioni delle grandi lobby ideologiche ed economiche, come la stessa Europa, spingono per far passare certi provvedimenti di morte”. E’ un drammatico copione già scritto.
Se dovesse passare il sì all’aborto, anche in Irlanda il prossimo passo sarà l’eutanasia
La roadmap dei gruppi di pressione internazionali prevede ulteriori passaggi, anche per l’Irlanda. “Succederà ciò che è accaduto e sta accadendo in altre parti del mondo” spiega Gandolfini. Dopo l’aborto si passerà all’eutanasia: ” Ogni volta che si apre uno spiraglio contro la vita lentamente si trasforma in un portone completamente spalancato. L’eutanasia è dietro l’angolo. Madre Teresa di Calcutta diceva che se si instilla nella mente di una donna l’idea di poter uccidere il frutto del proprio grembo, allora la pace del mondo è in pericolo”.
Gli Stati si battono contro la pena di morte ma condannano a morte dei piccoli innocenti
Il mondo si batte contro la pena di morte ma condanna a morte i bambini, sillaba con enfasi Gandolfini. Che aggiunge: “Mentre in tutto il globo si moltiplicano le campagne contro gli Stati che condannano a morte i propri detenuti, a cuor leggero le stesse società decidono di interrompere delle piccole vite nascenti. Nell’utero materno, il bambino è la creatura più indifesa della Terra. Ricordiamolo: anche noi siamo stati quel piccolo essere e potevamo incorrere in una ingiusta sentenza di morte. Non dimentichiamolo mai”.
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