Libro di Integlia su Miquel de Unamuno e il dramma della modernità
Alessandro Gisotti - Città del Vaticano
“Il fascismo si vince leggendo, il razzismo viaggiando”. E’ una delle frasi più celebri di Miquel de Unamuno, filosofo tra i più importanti del Novecento spagnolo, che pagò duramente la sua opposizione al regime franchista. A questa figura, scomparsa nel 1936 all’età di 72 anni, e alla sua opera è dedicato il volume “Fede e sentimento tragico della vita. Miquel de Unamuno e il dramma della modernità” di don Mirko Integlia, professore straordinario di Introduzione alla Teologia presso l’Institutum Utriusque Iuris della Pontificia Università Lateranense.
Il volume presentato dalla LEV al Salone del Libro di Torino
L’opera, edita dalla LEV, è stato presentata ieri, sabato 12 maggio, al Salone del Libro Internazionale di Torino con gli interventi di fra Giulio Cesareo, responsabile editoriale della Libreria Editrice Vaticana-Segreteria per la Comunicazione, dal prof. Mauro Fornaro, docente di Psicologia all’Università “G. D’annunzio” di Chieti-Pescara e dal prof. Antonello Canzano, docente di sociologia dei fenomeni politici sempre presso l’ateneo “G. D’Annunzio”.
Miguel de Unamuno ha risvegliato il senso della cultura europea
Intervistato da Vatican News, don Mirko Integlia, mette l’accento sull’attualità dell’opera del pensatore spagnolo che, come un nuovo Don Chisciotte, si avventura nel deserto di un’epoca spiritualmente smarrita per risvegliare l’autentico e ormai inaudito senso della cultura e della civiltà europea. Per il teologo della Lateranense, l’opera di Miguel de Unamuno rappresenta una delle prime grandi testimonianze del crescente malessere verso gli esiti della modernità europea.
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