Congo. I vescovi: elezioni siano credibili
Lisa Zengarini – Città del Vaticano
I vescovi della Repubblica Democratica del Congo, ribadendo che il voto non è più rinviabile, riconoscono qualche modesto progresso del processo elettorale che dovrebbe portare alle elezioni generali del 23 dicembre. Tuttavia, rilevano che il clima politico nel Paese resta teso, che la sicurezza e le condizioni umanitarie della popoloazione sono precarie e i diritti umani non ancora rispettati. E' questa, in sintesi, la valutazione contenuta nel messaggio finale della 55.ma assemblea plenaria della Conferenza episcopale (Cenco) che si è conclusa il 29 luglio a Kinshasa dopo cinque giorni di lavori.
Segnali incoraggianti, ma clima politico ancora preoccupante
Tra i segnali incoraggianti, la Cenco evidenzia la messa a punto di un registro elettorale - per quanto ancora incompleto -, la parziale attuazione delle misure previste per creare un clima politico più disteso dopo gli scontri di questi ultimi due anni, e la timida apertura al diritto dei cittadini di manifestare liberamente. Restano, tuttavia, le preoccupazioni per la situazione politica generale del Paese in cui, allo scontro tra il Presidente Joseph Kabila e l’opposizione, si aggiunge il caos e la violenza in diverse aree per la presenza di gruppi armati, i conflitti interetnici e, soprattutto, l’assenza dello Stato. Considerate altrettanto gravi l’autoesclusione di una parte dell’opposizione dalle elezioni e le perduranti lentezze della macchina elettorale.
Kabila ascolti le apirazioni del popolo congolese
Da qui, la rinnovata richiesta dei vescovi al Presidente Joseph Kabila “a prestare ascolto alle aspirazioni del popolo congolese vegliando sul rispetto integrale della Costituzione e dell’accordo di San Silvestro”. L'intesa, raggiunta con la mediazione dell’episcopato il 31 dicembre 2016, venne siglata per uscire dalla crisi politico-istituzionale nata a seguito del rinnovo del mandato presidenziale di Kabila.
La popolazione non ceda alla paura, alla rassegnazione e alla violenza
Al popolo congolese i presuli chiedono infine di continuare ad “esigere elezioni credibili nel rispetto del calendario elettorale e a non cedere né alla paura, né alla rassegnazione e ancora meno alla violenza”.
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