Italia: per l’usura quasi 2 milioni di famiglie sovraindebitate
Alessandro Guarasci – Città del Vaticano
Sono quasi 2 milioni le famiglie italiane sovra indebitate. Tra il 2006 e il 2016 l’aumento è stato del 53%. Effetto della crisi e di un sistema creditizio che è andato in sofferenza. Lo afferma un rapporto presentato ad Assisi dalla Consulta Nazionale Antiusura.
Calano i redditi
Nei dieci anni passati, i redditi hanno subito un duro colpo. Quelli da lavoro dipendente sono calati del 14,6% e quelli da lavoro autonomo del 32%. A incrementare la ricchezza del Paese sono state solo le pensioni, cresciute del 25%, molto oltre il tasso d'inflazione cumulato in 10 anni (circa 15 punti) e dunque con incremento reale di 10 punti "tondi".
Le famiglie costrette a vendere i loro beni
Per reagire, famiglie e imprese hanno venduto quanto avevano di meglio. Le famiglie hanno ceduto il tesoretto degli oggetti di valore domestici, con in media 2.177 euro a nucleo. “In sostanza sì è decurtato di quasi 40 punti la riserva ‘intangibile’ un tempo di oggetti preziosi – afferma il rapporto - Monili, anelli e ricordi di nozze e compleanni sono stati dunque accaparrati da 35.000 sportelli di Compro Oro”. Poi, il taglio ai valori immobiliari nel decennio ha provocato una ancora più rilevante incidenza relativa nel patrimonio familiare. Ed ancora, secondo la Consulta “il valore dei beni aziendali, cioè del capitale costante (sedi, dotazioni strumentali eccetera) delle famiglie che traggono reddito da attività economica, si è più che dimezzato, e conseguentemente, invece di incidere per il 10% sul totale della ricchezza privata è sceso a 5,7 punti percentuali”.
A rischio le famiglie con più di 4 componenti
Dunque sempre più famiglie sovra indebitate e a rischio fallimento economico. Anche perché le maglie del credito si sono strette. In totale le famiglie che hanno contratto debiti nel 2006 erano risultate poco meno di 8 milioni e nel 2016 circa 6 milioni e 240 mila. I nuclei più in difficoltà sono quelle con più di 4 componenti e dove c’è un solo percettore di reddito, soprattutto se questo ha meno di 39 anni.
Aumenta il gioco d’azzardo
Vi è un’ulteriore e indiretta conseguenza. L'inadempienza sul versante delle rate dei mutui, paradossalmente attiva una disfunzionale propensione al consumo di altri generi senza “valore d’uso”, come il gioco d’azzardo, mentre restringe l’area delle famiglie che potrebbero accedere alle procedure della composizione legale delle crisi da sovra indebitamento. L’azzardo ad oggi vale oltre 100 miliardi di euro, il doppio del 2009, con 120.000 punti di raccolta.
Chi ricorre all’usura
L’indebitamento patologico può derivare dalla richiesta di un prestito di sussistenza (per alternativa a un reddito che manca alla famiglia) per caduta del flusso di reddito primario, con conseguente emergenza dei bisogni del minimo vitale e dello stato di povertà. Si rischia di cadere nell’usura a seguito della richiesta, al di fuori del circuito delle istituzioni bancarie, di un credito d’impianto alla micro impresa familiare (commercio, pubblici esercizi e, in misura ridotta, artigianato) o dell'ottenimento di anticipazioni monetarie e/o di fornitura di merci, mezzi di produzione. Ma si fa ricorso agli usurai per prestiti dovuti a situazioni d’emergenza, “anche in conseguenza della dissoluzione di reti familiari di solidarietà”, dice il rapporto
Per il sociologo Maurizio Fiasco, Consulente della Consulta Nazionale Antiusura Giovanni Paolo II, il fenomeno del sovra indebitamento è un problema “non solo per le famiglie, ma anche per l’economia e per il debito pubblico. Molte di queste hanno fatto ricorso al gioco d’azzardo”
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