Rapporto Idos: a Roma e nel Lazio immigrati sempre più stabili
Adriana Masotti- CIttà del Vaticano
Due i dati nuovi che fanno notizia nel 13.esimo Rapporto sui migranti a Roma e nel Lazio. L'Osservatorio Romano sulle Migrazioni, presentato ieri a Roma, mostra un lieve incremento degli arrivi di nuovi stranieri a fronte di un numero sempre maggiore di persone e famiglie stabili nel territorio. Crescono quindi le richieste di cittadinanza, il numero degli imprenditori e dei commercianti. Nella sola provincia di Roma si è registrata una crescita del 46% degli imprenditori, anche se in genere di piccole dimensioni. "Questo -sottolinea Ginevra Demaio, la curatrice del Rapporto realizzato dal Centro Studi e Ricerche Idos insieme all’Istituto di studi politici “S.Pio V” - è un dato molto interessante, che ridimensiona quella percezione che tanti hanno di un massiccio arrivo di immigrati nelle nostre città". (Ascolta l'intervista a Ginevra Demaio sull'immigrazione nel Lazio)
Qualche cifra sui migranti
Nel Lazio ci sono, riferisce il Rapporto, circa 663 mila residenti stranieri stabili e l'incremento di quest'anno è stato di poco più di 17 mila persone, solo del 2,9 per cento se si guarda a Roma. L'immigrazione è quindi piuttosto ferma nella Regione. Quello che cambia è la condizione di vita degli immigrati che va migliorando.
Il secondo dato importante, spiega la Demaio, è la presenza di immigrati in tutta la provincia della Capitale e in tutte le provincie del Lazio. "Dovunque - dice - troviamo una nuova cittadinanza che chiede di essere riconosciuta e integrata".
Aiutiamoli a casa loro...
I romeni gli stranieri più numerosi nel Lazio, seguiti da filippini, bangladesi, indiani e albanesi. Il fatto che aumenti la popolazione immigrata impegnata nel lavoro va a vantaggio del Pil nazionale stesso, ma va anche a beneficio della ricchezza dei Paesi di provenienza dei lavoratori, grazie alle rimesse che gli immigrati inviano alle loro famiglie. "Tante volte - afferma la Demaio - si sente dire: 'Aiutiamoli a casa loro' e non ci rendiamo conto che gli stranieri già lo fanno da loro stessi.
Cancellare l'immmagine negativa dell'immigrato
I dati economici contrastano, dunque, con una percezione diffusa dello straniero in negativo. Per cambiare quest'immagine - afferma Ginevra Demaio - forse basterebbe pensare al fatto che anche tanti giovani italiani oggi emigrano alla ricerca di un lavoro che premi le loro capacità. Che cosa penseremmo se anche nei loro confronti, e a volte succede, si facessero discriminazioni all'estero. Dobbiamo renderci conto - conclude- che italiani e immigrati abbiamo le stesse esigenze, gli stessi desideri per sè e per le proprie famiglie e sentire che questo ci accomuna".
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