Yemen. Unicef: ad Hodeida 300mila bambini esposti a rischi
Paola Simonetti – Città del Vaticano
Si aggrava la situazione umanitaria in Yemen. L'esercito, sostenuto dalla coalizione militare araba guidata dall'Arabia Saudita, ha lanciato oggi una offensiva per riprendere il controllo della città portuale di Hodeida, nell'ovest del Paese, dove è in atto la battaglia con i ribelli houti. Un porto strategico perché snodo del passaggio degli aiuti umanitari. Ora a rischio sono i bambini, la fascia più fragile della popolazione. Trecentomila solo quelli nella città portuale, 11 milioni quelli che hanno bisogno di aiuto in tutto il Paese. L'allarme arriva dall’Unicef : “Senza importazioni alimentari, una delle peggiori crisi di malnutrizione al mondo non potrà che aggravarsi", hanno sottolineato i vertici del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia.
Aumentano i problemi per i bambini
“Senza le importazioni di carburante, essenziali per pompare l'acqua, l'accesso all'acqua potabile si ridurrà ulteriormente - ha dichiarato il presidente di Unicef Italia, Giacomo Guerrera - portando ad un numero ancora maggiore le patologie che funestano il Paese: diarrea acuta, colera acquosa, malattie polmonari, che possono essere letali per i bambini piccoli''. (Ascolta l'intervista a Giacomo Guerrera). Guerrera parla dell'aggravarsi della situazione dopo l'attacco. Le vere vittime sono i bambini, ad Hodeida sono esposti a rischi enormi, mette in evidenza. "Come Unicef abbiamo la possibilità di raggiungere questo porto" ma con situazioni di guerra in atto anche i nostri operatori hanno difficoltà ad intervenire. Questo porto è essenziale per gli aiuti umanitari a questo Paese e la guerra complica tutto.
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