Etiopia-Eritrea: il miracolo di una pace che sembrava impossibile
L’accordo di pace siglato da Etiopia ed Eritrea il 9 luglio è un evento storico. Le firme del Presidente eritreo Isaias Afeworki e del premier etiope Abiy Ahmed hanno segnato la fine di 20 anni di guerra e di tensioni tra i due Paesi. Guerra e tensioni che, di fatto hanno bloccato, la crescita economica, sociale e democratica dei due Paesi e hanno dato vita a un lungo periodo di instabilità nel Corno d’Africa con migliaia di morti ed un esodo soprattutto tra i giovani .
Le parole di speranza di Papa Francesco
Papa Francesco all’Angelus di domenica 1° luglio ha ricordato questa buona notizia affermando che “in mezzo a tanti conflitti, è doveroso segnalare una iniziativa che si può definire storica. (…) Dopo vent’anni, i governi di Etiopia ed Eritrea sono tornati a parlare insieme di pace. Possa tale incontro accendere una luce di speranza per questi due Paesi del Corno d’Africa e per l’intero continente africano”.
Sull’accordo cautela per l'Eritrea
Anche la Chiesa cattolica eritrea ha salutato con entusiasmo il momento anche se si guarda con una certa cautela all’accordo di pace. «Come Chiesa - osserva Mussie Zerai, sacerdote eritreo - siamo felici per l’intesa, ma al momento nulla è ancora cambiato. I detenuti politici non sono stati rilasciati e i militari non sono stati smobilitati. La Costituzione è ancora sulla carta. Ora aspettiamo e speriamo che la pace porti anche la democrazia».
Iniziative concrete dell’accordo di pace
I frutti dell’accordo si stanno vedendo come spiega al microfono di Antonella Palermo di Radio Vaticana Italia, il giornalista esperto di questioni africane, Enrico Casale. E’ stata aperta una linea aerea tra Asmara e Addis Abeba che ha permesso il ricongiungimento delle famiglie rimaste separate dalla guerra. Inoltre stanno già riprendendo i commerci tra i due Paesi con l’utilizzo dei porti di Assan e Massaua. Le vere novità potrebbero essere interne, soprattutto in Eritrea dove il regime potrebbe aprirsi ad una democratizzazione del Paese. Ma qui i tempi – afferma Casale - potrebbero essere più lunghi. Resta il fatto che si tratta di un evento politico davvero incredibile e impensabile fino a qualche mese fa
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