Conte: corridoi umanitari di Sant'Egidio in linea con proposta italiana
Alessandro Guarasci – Città del Vaticano
I corridoi umanitari per rifugiati pensati dalla Comunità di Sant’Egidio sono in linea con la proposta italiana. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che nel pomeriggio ha visitato la sede della Comunità a Trastevere a Roma. Tre quarti d’ora a colloquio con migranti, anziani, persone disabili assistite dalla Comunità. E poi un faccia a faccia col fondatore Andrea Riccardi e il presidente Marco Impagliazzo. Questa visita è stata organizzata in poco tempo da Palazzo Chigi, ma fortemente voluta dallo stesso Conte.
Corridoi umanitari
I corridoi umanitari per i migranti, dice il premier, sono pensati per numeri contingentati e soggetti con determinate caratteristiche. Questo, per il presidente del Consiglio, permette di “far arrivare nel nostro paese immigrazione legale e di poter costruire con numeri contingentati un percorso di integrazione". Finora grazie ai corridoi, in Italia sono venute, dal 2016, 1.800 persone, soprattutto da paesi come Etiopia, Sudan, Libia. Conte dice che il governo adotterà “un codice delle disabilità, una sorta di bill of rights dove trovare riunite tutte le norme a sostegno delle persone disabili".
Le iniziative no profit
Il premier rende merito a Sant’Egidio per le sue attività nel Terzo Settore. "Ben vengano – sottolinea - queste iniziative del no profit che consentono, sulla base di slanci solidaristici, di costruire percorsi di solidarietà e permettono una maggiore coesione sociale che fa bene a tutti". Oggi Sant’Egidio è presente in oltre 70 Paesi con più di 60 mila aderenti. La caratteristica è la gratuità: nessuno è pagato per il servizio che svolge come volontario e tutte le iniziative sono portate avanti col contributo di chi intende sostenerle.
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