Le memorie di guerra e i sospiri di pace tra le montagne della Val di Sole
Marina Tomarro e Lucas Duran - Città del Vaticano
Raccontare la Grande Guerra attraverso cimeli e ricordi, gli scarponi usati dai soldati, le lettere e cartoline inviate ai genitori e alle spose, le scatolette che contenevano i cibi da consumare durante la marcia, gli zaini, le armi. Sono questi i tanti oggetti di vita quotidiane che sono visibili nella mostra ospitata ad Ossana in Val di Sole nel suggestivo Castello di San Michele fino al 16 settembre. L’esposizione è promossa nell’ambito della rassegna “Oltre le mura - memorie di guerra, sospiri di pace”, organizzata dal Comune di Ossana in collaborazione con l'assessorato alla Cultura della Provincia Autonoma di Trento, l'APT della Val di Sole, il Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani, per celebrare i Cento Anni della fine del 1° conflitto mondiale.
Una mostra che racconta un dolore ancora vivo
Infatti proprio quelle montagne furono spesso teatro di conflitti sanguinosi dove decine di migliaia di soldati persero la vita. “Questa mostra – spiega l'assessore alla Cultura del Comune di Ossana, Laura Marinelli – è particolarmente sentita da tutti noi. Perché parla di un dolore ancora vivo. Quello delle tante famiglie spezzate, delle donne che vedevano partire spesso senza ritorno mariti e figli, di questi ragazzi costretti a combatter sui loro confini, oppure mandati in Russia, da dove non facevano ritorno. È la loro quotidianità fatta del pane duro, di scarponi sempre troppo bagnati dalla neve, dal freddo pungente di queste montagne. Ma è anche un monito affinché nulla di tutto questo accada di nuovo, poiché la pace è preziosa”
Gli “Indiana Jones” del ricordo
L’idea di questa esposizione, è nata proprio da un gruppo di giovani ricercatori di cimeli a caccia di oggetti, reperti, testimonianze capaci di rievocare la vita, le vicende, i momenti quotidiani dei propri nonni, bisnonni e prozii vissuti in quel momento storico particolare. A guidarli è stato Claudio Redolfi, che da trent'anni scala quelle vette che erano state teatro di molte aspre battaglie tra il 1915 e il 18 alla ricerca di frammenti e oggetti che potessero aiutare a ricostruire la vita degli antenati della propria comunità.
“In tanti anni e tante scalate – racconta Redolfi –con i miei amici abbiamo messo insieme una collezione unica nel suo genere. Ne fanno parte ordigni resi inerti e restaurati, fornelli da campo, lanterne, ramponi da ghiaccio, elmetti, monete, francobolli d'epoca. E tante lettere e documenti rinvenute nelle case del nostro territorio. Una ricerca che è diventata quindi una riscoperta collettiva delle nostre origini. Da qui l’idea di raccontare queste storie anche ai turisti che verranno nella valle questa estate”.
Un’occasione per scoprire la Val di Sole
Tanti gli appuntamenti previsti in questa rassegna, come spettacoli teatrali, letture, incontri con giornalisti di guerra, un concorso di sculture, e tanti concerti. “La Val di sole – continua l’assessore Marinelli – d’estate si trasforma in uno spettacolo naturale meraviglioso. Basti pensare ai due vicini parchi nazionali dello Stelvio e dell’Adamello Brenta. Si ci immerge in un paesaggio incantato dove camminando tra i boschi si possono trovare le storie del nostro passato”
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui