Segretario di Stato Usa Mike Pompeo: libertà religiosa, diritto umano fondamentale
Devin Watkins - Città del Vaticano
Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ospiterà il primo summit internazionale dedicato alla libertà religiosa. L’evento si svolgerà da domani al 26 luglio a Washington; radunerà più di 80 delegazioni tra cui oltre 40 ministri degli Esteri. Il Segretario di Stato Usa Mike Pompeo, spiega a Devin Watkins della sezione inglese di Vatican News, quali obiettivi si spera di raggiungere con questo incontro
R. – È un evento eccezionale. Il Dipartimento di Stato del Presidente Trump ha fatto della libertà religiosa una vera priorità di questa amministrazione. È per questo motivo che, in questo incontro, raduneremo più di 80 delegazioni: oltre 40 saranno i miei omologhi, ministri degli Esteri provenienti da tutto il mondo. Questo è il più grande numero di persone radunate qui al Dipartimento di Stato. La nostra è una missione ben precisa e importante: diffondere il concetto di libertà religiosa per ogni essere umano nel mondo. Vogliamo fare pressioni affinché questo sia possibile. Molti Paesi condividono il pensiero degli Stati Uniti, altri no e per questo vogliamo portare ciascuno di loro verso la giusta direzione, ovvero verso la promozione della libertà religiosa. Le persone dovrebbero avere il diritto di professare il culto che desiderano e allo stesso modo, coloro che scelgono di non professare nessuna religione, dovrebbe essere concesso loro di non farlo.
Secondo lei, Papa Francesco e la Chiesa cattolica che ruolo ricoprono quando si parla della promozione della libertà religiosa?
R. – Pensiamo che Papa Francesco e la Chiesa Cattolica abbiano un ruolo centrale. Penso che sia importantissimo che non solo i governi – come ad esempio di Dipartimento di Stato degli Stati Uniti -, ma anche i leader religiosi comprendano la necessità di fare pressione per ottenere la libertà religiosa. Questi ultimi dovrebbero inoltre svolgere un ruolo importante nell’assicurare che ci sia libertà religiosa per coloro che condividono altri credi diversi dai loro. Quindi pensiamo che la Chiesa cattolica giochi un ruolo importante nella missione che stiamo portando avanti attraverso la riunione di tutte queste personalità, qui a Washington, nei prossimi giorni.
Secondo lei, che relazione c’è tra la libertà religiosa, i diritti umani e gli interessi economici?
R. – Bella domanda. Penso che siano profondamente collegati. L’amministrazione Trump ed io concordiamo sul fatto che la libertà religiosa possa portare enormi benefici ai Paesi. Quando le persone possono agire e comportarsi liberamente rispettando le loro religioni, hanno la capacità di fare grandi cose. Quindi noi vediamo una connessione profonda tra la libertà religiosa, come diritto umano fondamentale, e i benefici economici che scorrono tra i Paesi che godono di questo diritto. Gli investitori preferiscono i Paesi che hanno ampia libertà religiosa. Gli attori commerciali vedono i luoghi che godono di questo diritto come posti più aperti e meno rischiosi. Noi pensiamo che la libertà religiosa, i diritti umani e il successo economico siano profondamente connessi – estremamente legati – e pensiamo che rinforzare questi tre elementi possa portare benefici alla politica estera americana.
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