Argentina, oggi voto su aborto. Card. Poli ai senatori: legiferate per i più indifesi
Marco Guerra – Città del Vaticano
Il senato argentino è chiamato oggi ad esprimersi sulla legge che liberalizza l’aborto fino alla 14ma settimana di gestazione. Alla vigilia del voto decisivo, l’arcivescovo di Buenos Aires e primate d’Argentina, cardinale Mario Aurelio Poli, ha lanciato un nuovo appello ai parlamentari: “Non interrompete la onorevole e lodabile tradizione di legiferare per il bene comune e a favore di una cultura della vita, proteggendo i più deboli e indifesi, che aspettano di partecipare alla nostra storia”.
Difesa di due vite: mamma e bambino
“Il disegno di legge sull’interruzione volontaria della gravidanza – ha proseguito il porporato nell’omelia della Messa celebrata ieri sera nel barrio di Liniers - mette degli esseri umani indifesi e vulnerabili che si trovano in gestazione, in una strada senza uscita, senza possibilità di difendersi, senza giudizio né processo”.
“Avranno solo il dovere di accettare di morire, e basta. Perché sappiamo che dietro l’incomprensibile parola interruzione non c’è nient’altro che questo”, ha detto ancora il cardinale Poli citato dal Sir, esortando ogni cristiano ad alzare “la voce per chi non sa parlare; in difesa delle due vite: quella della madre e quella del bambino”.
Moltiplicare sforzi per le giovani mamme
L’arcivescovo ha quindi invitato la comunità a “moltiplicare gli sforzi perché le giovani mamme incinte e sole trovino uno spazio nel quale condividere i loro timori e avvertano l’abbraccio e la tenerezza di donne che hanno avuto la gioia di dare alla luce un figlio, nonostante tutto”.
La Messa per la vita
In concomitanza con la discussione e la votazione del provvedimento, stasera alle ore 20, nella cattedrale di Buenos Aires il cardinale Poli presiederà una “Messa per la vita”, concelebrata con mons. Oscar V. Ojea, vescovo di San Isidro e presidente dell'episcopato.
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