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Centrafrica, padre Bondobo: servono umanità e amore cristiano per salvare il Paese

Ad un mese circa dal barbaro assassinio dell’abate Firmin Gbagoua, vicario generale della diocesi di Bambari, Vatican News raccoglie l'appello della Chiesa centrafricana attraverso la voce del rettore e parroco della cattedrale di Bangui

Gabriella Ceraso- Città del Vaticano 

"Anche io a volte ho paura, ma questo non mi impedisce di dire quale è la situazione del Paese e di sollecitare tutti a reagire". E' così che - ospite degli studi di Vatican News - parla don Mathieu Bondobo rettore e parroco della cattedrale di Nostra Signora dell'Immacolata Concezione a Bangui  e amico di padre Firmin Gbagoua.(Ascolta l'intervista di don Mathieu Bondobo sul Centrafrica)

Fragilità, caos e insicurezza

Dal 29 giugno, data dell'assassinio di padre Firmin, niente è cambiato, la situazione nella Repubblica centrafricana resta gravissima: don Mathieu parla di fragilità, insicurezza e crisi che generano a loro volta condizioni sociali di povertà e assenza totale di servizi a partire dall'assistenza sanitaria. La "morte di padre Firmin ci ha lasciato scioccati, ancora non ci spieghiamo perchè è accaduto che un uomo di pace che tanto aveva donato alla Chiesa e al Paese sia stato ucciso in questa maniera". Ciò sicuramente accresce la paura, afferma, "perchè c'è chi è pronto ad uccidere senza pietà, ma non ci impedisce di testimoniare ciò che è bene per il nostro Paese". 

La Chiesa sia profetica

La Chiesa centrafricana nonostante le sue ferite, e forte del sostegno del Papa e dell'amore a Cristo, deve - ripete con forza don Mathieu - "riflettere sulla sua identità e sulla sua missione profetica nel senso che, forte dell'aiuto di Cristo e senza paura, deve capire cosa sta accadendo, annunciare e invitare la popolazione alla conversione e ad avere un atteggiamento giusto ".

Servono umanità e amore nel senso cristiano

Di fronte all'apparente incapacità del governo e delle forze internazionali di pace presenti nel Paese, di garantire protezione del territorio e della popolazione, padre Mathieu ammette che due sono le mancanze:" la sensazione che abbiamo è che il governo voglia agire, ma non abbia i mezzi per farlo, in più occorre un giusto approccio alla situazione anche da parte delle tante persone di buona volontà presenti nel Paese e delle altrettante Ong. Serve umanità e serve più amore". Parola abusata, l'amore, per il sacerdote, è da intendere nel senso "cristiano" : Dio è amore è dunque questa la strada, seguire Cristo.

Ingiusto sfruttare le risorse 

Nelle parole di don Mathieu anche la forte denuncia di quanto interesse internazionale domini in Centrafrica: anche la Russia ha messo piede nel Paese e ha iniziato ad introdurvi armi. Lo stavano raccontando i tre giornalisti uccisi ieri. E' un non senso - spiega il rettore della cattedrale di Bangui - parlare di Centrafrica come uno dei Paesi più poveri del mondo e poi costatarne le ricchezze immense. Ed è "ingiusto" che tante potenze internazionali siano nel Paese solo per sfruttarlo. 

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01 agosto 2018, 12:18