Venezuela, i vescovi contro la violenza politica
Andrea Gangi – Città del Vaticano
Continuano le violenze in Venezuela dopo il fallito attentato contro il presidente Nicolás Maduro. Il governo, nel tentativo di trovare i colpevoli, starebbe creando una situazione di crisi e di insicurezza. I vescovi invitano a fermare le repressioni che inquietano il paese.
Contro la repressione violenta
“Nessuno può essere privato della dignità”: con questa frase di Papa Francesco la Commissione Giustizia e pace della Conferenza episcopale del Venezuela è intervenuta in merito a quanto sta succedendo dopo il presunto attentato al Presidente.
Nella nota, firmata da monsignor Roberto Luckert, presidente della Commissione Giustizia e pace, e da don Saul Ron Braasch, vicario generale di Giustizia e pace, si invita il governo “a fermare la repressione violenta contro i cittadini, azioni che si aggiungono alla situazione di crisi, insicurezza e squilibrio sociale che sta vivendo il Paese”. Inoltre si richiama il Consiglio morale repubblicano “all’obbligo di proteggere i diritti umani dei cittadini e indagare sulle responsabilità amministrative dei funzionari che violano questi diritti”.
No a detenzioni arbitrarie e a trattamenti crudeli
I vescovi venezuelani si schierano contro le violazioni dei diritti umani e invitano a denunciare ogni atto che violi la legge.
“I fatti su cui si sta investigando – precisano i membri della commissione – devono essere accertati tramite i canali del processo penale e i Tribunali competenti”, condizioni indispensabili per determinare responsabilità e colpe. Inoltre affermano che “gli arresti di parlamentari, funzionari e cittadini sulla base di indizi o presunzioni di responsabilità penali non devono portare a detenzioni arbitrarie, trattamenti crudeli o disumani, torture e sparizioni forzate”. I vescovi chiedono perciò al Consiglio morale repubblicano di vigilare sull’effettivo rispetto dei diritti umani, contro le arbitrarietà e le distorsioni del potere, mettendo in atto “le azioni necessarie per determinare le responsabilità dei funzionari di qualsiasi tipo che violano i diritti umani”.
L’ attentato del 4 agosto
L’ attentato è avvenuto sabato 4 agosto. Una bomba al plastico, aerotrasportata da un drone, è esplosa nell’aria a Caracas, non lontano dal palco sul quale il presidente Nicolás Maduro stava commemorando l’ottantunesimo anniversario della fondazione della Guardia Nacional. Maduro si era auto-rieletto lo scorso 20 di maggio attraverso una elezione che secondo l' opposizione sarebbe fraudolenta.
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