Colombia. Settimana per la pace: per difendere la vita e portare speranza
La “Settimana per la pace” si celebra ininterrottamente in Colombia dal 1987, in concomitanza con la Giornata nazionale dei diritti umani, il 9 settembre, favorendo incontri, riflessioni, momenti spirituali, manifestazioni artistiche, sportive e culturali, al fine di rafforzare la coscienza comune sull’urgenza di costruire un processo di pace pluralista, partecipato e deciso, che mira alla riconciliazione nazionale. Promossa dalla Conferenza episcopale, dalla Pastorale sociale-Caritas Colombia, dalla Pontificia Università Javeriana, da Redepaz e Cinep, con la collaborazione di oltre 100 movimenti e organizzazioni sociali e religiose, tutti impegnati nella pace, nella giustizia sociale e nella riconciliazione, la “Settimana per la pace 2018” si celebra dal 2 al 9 settembre, con lo slogan “Hay vida, hay esperanza. Sigamos coloreando la paz” (“Finchè c'è vita, c'è speranza. Continuiamo a colorare la pace”), e invita a riconoscersi difensori della vita, portatori di speranza, “dando colore alla pace” a partire dalla realtà individuale.
Nel Messaggio il diritto alla vita, spesso violato da chi alimenta odio e disperazione
All'interno del messaggio principale di questa Settimana, riferisce l’Agenzia Fides, viene messo in risalto il diritto alla vita, che continua a essere profondamente violato da coloro che alimentano l'odio e la disperazione. Purtroppo non è cessata la stigmatizzazione, la persecuzione, la criminalizzazione, l'omicidio di uomini e donne costruttori della pace e difensori dei diritti umani. In questa Settimana è previsto quindi uno spazio per la presentazione della campagna per la vita dei difensori dei diritti umani "Lidera la Vida", a cui hanno aderito organizzazioni della società civile e i media. Le organizzazioni che danno vita alla Settimana della pace insistono sulla necessità che si onori la parola data per realizzare concretamente l'accordo di pace firmato con le Farc e si continuino i colloqui tra governo ed Eln, nella convinzione che il dialogo è la via della riconciliazione.
Riflessioni sul messaggio di pace di Papa Francesco in Colombia
Durante la Settimana sono previsti più di 500 tra appuntamenti e attività, programmati a livello nazionale e locale. Domenica 2 settembre sono previste attività di murales nei quartieri periferici della capitale Bogotá. Lunedì 3 settembre la conferenza inaugurale si terrà all’Università Javeriana, con John Paul Lederach; il 5 settembre si terrà un dibattito per tracciare un bilancio della visita di Papa Francesco, un anno dopo; il 7 settembre, nelle piazze delle principali città, è prevista la manifestazione “Coloreatón por la vida: yo te cuido”, una giornata di mobilizzazione, di carattere culturale e simbolico, contro l’uccisione di leader sociali, fenomeno che ha caratterizzato tristemente la vita delle comunità nei dipartimenti più periferici del Paese. Infine, domenica 9 settembre, memoria di San Pedro Claver, sacerdote gesuita che ha donato la sua vita per la liberazione degli schiavi e Giornata nazionale dei diritti umani, a conclusione della Settimana della pace, a mezzogiorno suoneranno simultaneamente a lungo le campane di tutte le chiese, parrocchie, conventi e cappelle della Colombia. Il motivo è richiamare l’attenzione di tutti a stare svegli, a muoversi, a continuare a lottare per la giustizia, la verità, la misericordia e la pace in Colombia.
Accordi di pace non ancora rispettati nelle zone rurali
Al microfono di Elvira Ragosta, Alessandra Zaghini dell’Operazione Colomba, il corpo di Pace della Comunità Giovanni XXIII che dal 2009 accompagna la Comunità di pace di San José de Apartadò, afferma che - a due anni dall’accordo tra governo e le Farc - la pace sul campo non si è ancora concretizzata, soprattutto per chi vive nelle zone rurali, dove molti degli spazi “lasciati liberi” dalla guerriglia sono stati occupati da altri gruppi paramilitari.
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