Europa: ipotesi di una nuova prospettiva
Emiliano Sinopoli – Città del Vaticano
Nel tempo dei populismi e delle prospettive nazionaliste e sovraniste, l’Europa sembra aver perso la sua centralità politica ma è necessario lavorare per un processo di integrazione economica, culturale, sociale e in futuro anche politica. Così gli organizzatori del convegno: “Europa: radici e futuro, per cambiare prospettiva”, in calendario domani all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, presentano l’iniziativa organizzata dal Meic, Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale. L’incontro intende avviare un dialogo e trovare un percorso per capire come contribuire all’inaugurazione di una nuova stagione europeista.
Radici e futuro
A partire da questi interrogativi, Angelo Bianchi, preside della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ai microfoni di Vatican News, ha affermato che ” guardare in avanti è sempre un esercizio utile, ma diventa ancora più importante in questo periodo di crisi economica, sociale e politica, quando tanti giovani e meno giovani guardano al futuro con timore e sfiducia”. “Bisogna ricostruire, riformare un nuovo sistema verticistico di organizzazione europea – ha proseguito – e rafforzare la maggioranza nel Parlamento”. (Ascolta l’intervista ad Angelo Bianchi, preside della facoltà di Lettere e Filosofia alla Cattolica di Milano).
Ritrovare armonia e comunità
”Non esiste pace quando ci sono persone emarginate o costrette a vivere nella miseria – ha detto Bianchi - non c’è pace laddove manca lavoro o la prospettiva di un salario dignitoso”.” Non c’è pace – ha aggiunto - nelle periferie delle nostre città nelle quali dilagano droga e violenza. L’Europa ritrova speranza quando si apre al futuro. Solo grazie al cristianesimo - ha concluso il preside - si possono costruire società autenticamente laiche, dove credenti e non credenti, residenti e stranieri possono trovare ugualmente posto”.
Gli ospiti
Al convegno sono previsti gli interventi di monsignor Gianni Ambrosio, vescovo della Diocesi di Piacenza, già vice presidente della Comece, la Commissione degli episcopati dell’Unione europea; di Enrico Letta, direttore della Scuola di Affari Internazionali dell’Istituto di Studi Politici a Parigi; Jean-Marc Ferry, professore di Filosofia dell’Europa all’Università di Nantes e anche di Agostino Giovagnoli, professore di Storia contemporanea all’Università Cattolica.
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