Nicaragua: Chiesa ancora nel mirino dei fedelissimi del regime
In Nicaragua, dopo il riuscito sciopero generale, l’opposizione al Governo del presidente Ortega si è rianimata. Manifestazioni si sono tenute nel fine settimana a Managua e in tutto il Paese e in particolare ieri molte migliaia di persone hanno partecipato, con una moltitudine di palloncini azzurri e bianchi, alla “Marcia de los globos” per la liberazione dei prigionieri politici. Nel frattempo, da parte dei fedelissimi di Ortega si continua a mettere nel mirino la Chiesa cattolica. Sabato su un muro vicino alla cattedrale di Managua sono apparse delle scritte con espressioni ingiuriose verso la Chiesa e i sacerdoti.
Inoltre, il parroco della Chiesa di san Miguel a Masaya, Padre Edwin Román, ha riferito che ieri poliziotti antisommossa e simpatizzanti sandinisti si sono messi con un megafono davanti alla chiesa mentre stava celebrando la Messa. Il sacerdote è andato a chiedere personalmente – riferisce l’agenzia Fides – al commissario Ramón Avellán, nuovo vicedirettore della polizia nazionale, di abbassare il volume della musica, a favore del partito, perché disturbava la Messa. Come risposta, ha ricevuto un colpo, una spinta ed è stato aggredito anche verbalmente. A quel punto i fedeli lo hanno difeso e il sacerdote è ritornato in chiesa.
Card. Brenes: rispetto per la Messa
L’arcivescovo di Managua e presidente della Conferenza episcopale nicaraguense, il cardinale Leopold Brenes, ha ricordato che le manifestazioni devono essere fatte con rispetto e in maniera pacifica da entrambe le parti. E - a conclusione della Messa celebrata nella chiesa di San Nicola da Tolentino – ha denunciato che “durante la celebrazione dell’eucaristia” in alcune chiese “ci sono persone che arrivano con altoparlanti” e disturbano le celebrazioni. Il porporato chiede quindi “rispetto” per l’Eucaristia e per le convinzioni dei fedeli.
Di fronte alle scritte e agli attacchi, il card. Brenes ha anche detto che “pregare per coloro che ci insultano è un precetto del Signore” e di conseguenza l’unica cosa da fare è “pregare per le persone che ci calunniano e ci diffamano”. Inoltre, bisogna “avere la tranquillità di cuore pulito, non portare odio e avere la presenza di Cristo nei nostri cuori”. Da parte sua, il vescovo di Granada, mons. Jorge Solórzano Pérez, ha invece denunciato via Twitter che sabato pomeriggio, mentre si celebrava la Messa nella parrocchie della Merced, alcuni simpatizzanti del Governo sono entrati in chiesa gridando. “Chiedo – scrive il vescovo – che si rispettino le nostre chiese e le celebrazioni liturgiche”.
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