Rientrata in Italia la ragazza trattenuta in Pakistan
Paola Simonetti - Città del Vaticano
E' rientrata in Italia poco prima delle 21 di giovedì, atterrando all’aeroporto milanese di Malpensa con un volo proveniente da Doha, la 23enne Menoona Safdar che era stata trattenuta contro la propria volontà in Pakistan dalla sua famiglia. "Un esito che ha posto fine a una grave violazione dei diritti fondamentali della giovane reso possibile - ha dichiarato il ministro degli Esteri Moavero Milanesi- dall'efficace azione della nostra ambasciata a Islamabad in stretto raccordo con la Farnesina”.
La richiesta di aiuto della giovane
Una storia che prende le mosse dalla decisione del papà della ragazza di farle lasciare la scuola in provincia di Monza, perché sposasse un uomo scelto dalla famiglia in Pakistan dove era stata condotta con l’inganno. A far scattare le operazioni diplomatiche per risolvere la vicenda, una richiesta di aiuto scritta dalla giovane proprio alla sua vecchia scuola lo scorso 29 giugno: "Vi prego, aiutatemi – scriveva-. Mi hanno preso tutti i documenti e mi trattengono qui". La scuola, ricevuta la lettera, aveva immediatamente denunciato l'accaduto ai carabinieri e alla Procura di Monza.
Storia esemplare
Una storia esemplare, secondo Paul Bhatti, politico pakistano impegnato sui diritti delle minoranze, “che manda un messaggio molto positivo anche sull’appoggio dell’Italia al nostro popolo e ai giovani, che sentono sempre più forte l’esigenza di scegliere i loro compagni da sposare. L’operazione dell’ambasciata italiana è stata una grande azione di coraggio e di civiltà”.
Aggiornato alle ore 12.50 di venerdì 21 settembre
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