Premio a Vatican News al festival Giornalisti del Mediterraneo
Gabriella Ceraso - Otranto
I migliori reportages e i più bei racconti nazionali e internazionali di quanto accade nei paesi del Mediterraneo, storie che aiutano a non restare indifferenti,a capire meglio quanto accade nel mondo e anche a proporre spazi di riflessione. E' questo che premia da dieci anni il Concorso legato al festival Giornalisti del Mediterraneo di Otranto, che nella sua edizione 2018 coincide con la grave crisi che sta segnando proprio l'area mediterranea: le guerre in Siria, Yemen, Libia, Iraq, la minaccia del terrorismo internazionale, la tragedia dell’immigrazione, "fatti troppo vicini a noi" sottolinea Lino Patruno, presidente della Giuria, "per non coinvolgerci non solo come giornalisti”.
Le responsabilità della stampa nel costruire la pace
Dunque il ruolo della stampa: anche questo ha avuto ampio spazio nei dibattiti del festival appena concluso. Nelle piazze e sul lungomare di Otranto si è parlato di deontologia, fake news, rischio diffamazione, manipolazione dell'informazione, ruolo dei social media. "I giornalisti non risolvono i problemi che esistono, ma hanno grosse responsabilità", sottolinea Stefano Polli, vice direttore dell'Ansa che al Concorso riceve il Premio Caravella come Coordinatore del progetto “Infomigrants”, il servizio multilingue per i migranti, che Ansa, attraverso ANSAmed, cura insieme a France Media Monde e Deutsche Welle. Con lui premiato anche Paolo Messa, Fondatore del Portale “Formiche”.
"In questi giorni a Otranto siamo riusciti a parlare del Mediterraneo in modo diverso, ritornando alle radici,"- dichiara Polli a Vatican News - "è emerso che questo mare è e può essere ciò che è sempre stato cioè culla di scambi, scoperte, viaggi, conoscenze reciproche. Abbiamo avuto la conferma che ci sono tanti punti in comune tra le sponde nord e sud e tante possibilità di cambiare marcia rispetto alla narrativa di questi ultimi anni". Importante a questo scopo è il ruolo della stampa, ma indispensabile, afferma Polli, "è una volontà politica" che eviti lo scontro. Il Festival premia Infomigrants dell'Ansa per la preziosità di una offerta specifica per chi arriva o parte dall'Italia o solo passa in Italia senza sapere in molti casi altro che quello che dicono i trafficanti di esseri umani.
Il vincitore e i premiati delle tre sezioni in concorso
Ad aggiudicarsi la decima edizione del Concorso è Alessio Lasta, giornalista di La7, con “Dreaming France – La rotta nella neve dei migranti sulle Alpi”. A seguire i vincitori delle tre sezioni tematiche: per “Pace e Immigrazione” il riconoscimento va a Gaia Monbelli autrice del servizio “Nigeria, viaggio all’inferno”, in onda sulla rete di Sky Tg24, mentre quello per la sezione “Mediterraneo e diritti negati” a Sara Lucaroni con “Migranti d’organi”, pubblicato sul settimanale L’Espresso. Per la sezione “Terrorismo internazionale” le vincitrici sono Sara Manisera e Arianna Pagani con “Raqqa, le donne cecchino che terrorizzano l’Isis”, pubblicato sul settimanale Millenium. Assegnato anche il Premio Giuria a Stefano Rizzato con “Nelle stanze del Labanof”, pubblicato sulle pagine del quotidiano La Stampa.
L'innovazione tecnologica di Vatican News
Nella categoria "Fuori concorso", Vatican News riceve il premio “Innovazione tecnologica”, per il video, proiettato durante alla premiazione, con il quale, nel dicembre scorso, è stato lanciato il lavoro di riforma che i Media vaticani stanno compiendo accompagnati e sollecitati da diversi Pontefici. Ad illustrarlo e a ritirare il riconoscimento Massimiliano Menichetti coordinatore del Centro Editoriale Multimediale della Santa Sede, che ha guidato la squadra di giornalisti autori del video - Benedetta Capelli, Cecilia Seppia, Emanuela Campanile,insieme all'operatore del Papa, Cesare Cuppone.
Nelle motivazioni la spinta innovativa necessaria oggi ad una narrazione dei fatti che continua ad essere per i media vaticani attenta all'uomo, alla giustizia, ai temi della pace e del dialogo.
Altri premi del Concorso
A ricevere il Premio “Città di Otranto” è Francesca Paci per il servizio “Nella Tunisia in rivolta”, pubblicato sulle pagine del quotidiano La Stampa. Asmae Dachan, riceve il Premio per la “Pace e l’Integrazione tra i popoli” per il servizio “Porto Franco”, pubblicato sulle pagine del settimanale Panorama. Premio per il “giornalismo d’inchiesta” a Paola Moscardino, per il reportage “I braccianti delle angurie a 1 centesimo” pubblicato sull’emittente La7. A Lucia Capuzzi il premio per “il miglior reportage” per il servizio “Al di là della rete a Ceuta la porta (chiusa) del futuro” pubblicato sul quotidiano Avvenire.
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