Todi. Meeting nazionale: scuola e famiglia insieme per educare
Paolo Ondarza - Città del Vaticano
Proporre una riflessione globale sulla necessità di tornare ad educare insieme: famiglia, scuola e società. Questo l'obbiettivo del IV meeting nazionale del Comitato Articolo 26 sul tema "Educare per il domani". Genitori, educatori, rappresentanti delle istituzioni per due giorni faranno il punto sulle sfide dell'educazione nell'attuale contesto sociale.
Rilanciare una scuola di qualità
L'intento è quello di rilanciare una scuola di qualità e il valore della libertà di educazione dei genitori. "Molte le questioni sul tappeto - spiega Chiara Iannarelli, vicepresidente di Articolo 26 - le affronteremo con esperti nazionali e alla luce di studi aggiornatissimi. Con loro cercheremo di capire come migliorare il sistema scolastico italiano con speciale attenzione alla partecipazione dei genitori, al pluralismo formativo, al patto di corresponsabilità educativa Scuola - Famiglia e al diritto alla libertà di scelta educativa e scolastica, che oggi vede l’ Italia tra gli stati più arretrati al mondo".
Focus sulle nuove forme di disagio giovanile
Non solo: il Convegno Nazionale di Todi vuole aiutare a rintracciare possibili risposte alle nuove forme di disagio giovanile che si manifestano spesso nella relazione con i social, nella dipendenza dal gioco o dalla pornografia su web. "Quello della sessualizzazione precoce dei bambini è un fenomeno dalle dimensioni enormi - commenta Iannarelli - purtoppo non se ne parla, ma dietro ci sono business giganteschi e noi genitori e insegnanti abbiamo il il dovere di scoperchiare questo vaso di Pandora".
Fare educazione oggi
Parlare di educazione oggi ha una declinazione inedita rispetto al passato: "Nella società globale liquida, la diffusione di nuovi modelli antropologici e il relativismo culturale - aggiunge la vicepresidente di Articolo26 - si riverberano sulle questioni educative, il tutto accelerato dalla tecnologia digitale che si sostituisce alle agenzie educative. Per di più assistiamo ad un depauperamento del senso più alto della parola educazione. Siamo passati da una scuola finalizzata alla persona ad una scuola finalizzata al mercato".
Libertà educativa, premessa per una società sana
Secondo gli organizzatori del convegno le famiglie devono sentirsi chiamate ad un ruolo di protagoniste nella scuola, assieme ai docenti, anche se - commenta Chiara Iannarelli - "la vita frenetica dei tempi presenti le porta a delegare il proprio primato educativo ad altri ambiti sociali come web e TV o alla scuola stessa, con il rischio di una educazione di Stato condizionata per di più dalle mode culturali del pensiero unico, come osservato anche da Papa Francesco". Anche per questo il Comitato Articolo 26, che prende il nome dall'articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo riguardante l'istruzione, rilancia con forza lo strumento del "consenso informato" invitando i genitori ad avvalersene soprattutto in merito ai temi sensibili all'interno dell'offerta formativa. "La libertà educativa è infatti un valore imprescindibile per una società sana e democratica".
L'insegnamento dei Papi e il primato educativo dei genitori
Difendere la primaria responsabilità educativa dei genitori - conclude Chiara Iannarelli - è una battaglia di civiltà e di buon senso; una battaglia laica e di ragione, ma che tutto il magistero dei Papi conferma: da Leone XIII fino ad Amoris letitia che al capitolo 7 invita i genitori a uscire dall’autoesilio in cui si sono confinati ed esigere che lo Stato e la scuola rispettino e sostengano il loro primato educativo".
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