Vertice Iran-Russia-Turchia sul futuro della Siria
Quello di oggi è il terzo vertice tra il Presidente iraniano Hassan Rohani, Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan in quanto Idlib è zona affidata al controllo turco secondo gli accordi di Astana raggiunti proprio tra Mosca, Teheran e Ankara. Ieri l'Onu ha espresso la sua preoccupazione per l'escalation militare "da parte del regime di Damasco e della Russia nel nord-ovest della Siria" e ha messo in guardia sui pericolo per "oltre tre milioni di civili, inclusi un milione di bambini" nel caso fosse lanciata un'offensiva su vasta scala a Idlib" sottolineando che la città è l'ultima zona di de-escalation in Siria che i garanti di Astana si sono impegnati a salvaguardare".
Iran e Russia coinvolgono la Turchia per evitare una reazione sunnita
Ma cosa c'è da aspettarsi da questo vertice? Al microfono di Antonella Palermo di Radio Vaticana Italia, Vittorio Emanuele Parsi direttore di Aseri (Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali) afferma che il vertice ha lo scopo di tenere insieme la triplice alleanza Iran-Russia-Turchia, che di fatto ha cambiato il destino del regime siriano di Assad. Una triplice alleanza dove l’asse portante è quello russo-iraniano che ha coinvolto la Turchia per riuscire a muoversi più liberamente senza provocare quella che potrebbe essere una reazione sunnita.
Iran-Russia-Turchia non sono in grado di aiutare la Siria nella ricostruzione
Sulla sorte di tre milioni di civili, Parsi sostiene che Assad non è convinto sui corridoi umanitari anche perché Idlib è l’ultima sacca di resistenza dei ribelli e lui vuole chiudere la partita. Secondo Parsi se Iran, Russia e Turchia faranno vincere la guerra ad Assad, non sono poi in grado di vincere la pace in quanto la ricostruzione della Siria è un’operazione immane, di un costo spropositato e nessun di questi Paesi ha le ‘spalle’ finanziarie sufficientemente robuste per intervenire
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