L’arte incontra i ragazzi con l’autismo. Al via "Avvicinamenti. Il Museo in ascolto"
Marco Guerra – Città del Vaticano
L’arte e la cultura come eccezionali strumenti di inclusione sociale per le persone con disabilità mentale. È questo lo spirito che anima il progetto "Avvicinamenti, il museo in ascolto", promosso dell'Anaa Onlus (Associazione nazionale No all'Autismo) in collaborazione con il Museo Nazionale Romano della capitale.
I ragazzi autistici coinvolti in laboratori d’arte
Il più grande polo museale sull’antica Roma accompagnerà ragazzi autistici, dai 15 anni in su, in speciali visite guidate nella splendida sede delle Terme di Diocleziano. L’accesso ai ragazzi sarà gratuito ed è programmato ogni mese per tre mercoledì fino al prossimo maggio. Il percorso didattico durerà due ore e partirà dallo splendido chiostro della Certosa ideato da Michelangelo. In questo ampio spazio i ragazzi faranno una prima conoscenza della storia del luogo e dei reperti che potranno anche toccare. L’itinerario, che si snoda negli spazi interni, culminerà con la partecipazione attiva ad un laboratorio dove, seguiti da archeologi e dagli operatori dell'Anaa, i giovani visitatori potranno riprodurre con la creta alcune opere esposte.
Gli obiettivi del progetto
Si tratta di un vero e proprio progetto pilota che mira a diffondere la cultura dell’accessibilità dei luoghi d’arte alle persone con disabilità mentali. L’iniziativa è, dunque, una possibilità in più per le famiglie di questi ragazzi invitati a uscire dai consueti ambiti della loro vita.
Ragazzi più autonomi e consapevoli grazie all’arte
“È un’occasione di crescita per tutta la società, poiché il ragazzo disabile è stimolato a crescere nella sua autostima e autonomia”, ha spiegato Camillo Scoyni, presidente nazionale della Anaa Onlus. La speranza è che l'iniziativa possa fare da apripista ad altri progetti di inclusione in siti storici e artistici. “I ragazzi autistici sono molto sensibili ma hanno problemi di concentrazione”, ha aggiunto il presidente di Anaa Onlus, “questa esperienza servirà proprio a migliorare questo aspetto e, di conseguenza, le loro relazioni sociali”.
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