Bambino Gesù: il museo entra in ospedale
Emiliano Sinopoli - Città del Vaticano
Questo progetto, avviato nel maggio scorso, si svolge in collaborazione con i docenti dell’Istituto comprensivo Virgilio sezione ospedale 'Bambino Gesù’, attraverso una serie di laboratori ludico-didattici per consentire ai bambini ricoverati dell'ospedale pediatrico capitolino di vivere le attività del Museo nazionale romano. Lo scopo di questa iniziativa è permettere anche a quei bambini che la malattia ha posto in una condizione di svantaggio, di poter partecipare al processo di diffusione di conoscenza e trasmissione.
‘Piccoli archeologi’
I laboratori coinvolgono i bambini in scavi archeologici simulati permettendogli di scoprire reperti e classificarli, ricomporre un’iscrizione romana dai suoi frammenti, leggerla e interpretarla; ricostruire un vaso dai suoi cocci e trasformare un lenzuolo in una toga per scoprire l’abbigliamento e la moda dei Romani. “ Noi – ha detto a Vatican News Sara Colantonio, responsabile dei Servizi educativi del Museo nazionale romano - offriamo ai ragazzi che sono ricoverati in ospedale la possibilità di manipolare dei reperti originali, che sono appositamente scelti a priori a seconda delle attività. Quindi abbiamo la possibilità di svolgere laboratori sulla scrittura antica, sui frammenti di epigrafi che vengono ricomposti e studiati, sulla simulazione di uno scavo archeologico.”Grazie a questa iniziativa i piccoli pazienti possono, inoltre, osservare dal vivo i reperti, come manufatti originali di piccole dimensioni, che vengono portati in ospedale e messi a loro disposizione.
Obiettivi dell’iniziativa
Tra gli obiettivi primari che il Museo nazionale romano si prefigge, grande attenzione è rivolta all’educazione al patrimonio e allo sviluppo di attività specificamente dedicate alle giovani generazioni. “L’obiettivo – ha spiegato Sara Colantonio –è quello di rendere il museo una reltà viva, sempre aperta. L’idea di base è sempre quella della forma ludica, di coinvolgimento emotivo e di raccordo con la scuola che è l’interlocutore privilegiato delle nostre attività.”
‘La Scuola in Ospedale’
Questa iniziativa si inserisce all’interno della collaborazione con la ‘Scuola in Ospedale’, con cui è stata stipulata una convenzione della durata di due anni, permette inoltre un modello di intervento integrato volto a offrire occasioni di arricchimento culturale e personale in cui la funzione del Museo si pone come complemento e integrazione alla normale attività scolastica, all’interno di un virtuoso rapporto di reciproca collaborazione tra Istituzioni. “Il nostro coinvolgimento – ha affermato Alberto Antinori, insegnate dell’Istituto comprensivo Virgilio - è avvenuto con entusiasmo rispetto a questa proposta del museo, perché si sposa perfettamente con la didattica che si fa in ospedale che è sempre di tipo laboratoriale e rivolta a interessare i ragazzi verso la conoscenza”.
Duplice obiettivo: scolastico e psicologico
La scuola si propone un intervento con due scopi, sia a livello scolastico, sia di conforto a livello psicologico. Con quest’iniziativa si cerca di migliorare il benessere di ogni alunno, favorire lo sviluppo affettivo e relazionale, sostenere l’autonomia, incoraggiare la curiosità e la scoperta di attitudini personali, far esprimere le paure e le ansie legate alla malattia, aiutarlo a superare la demotivazione e l’apatia. I piccoli degenti hanno anche un’opportunità per socializzare con gli altri bambini e ragazzi, condividendo con loro momenti di gioco e di festa. “ Il coinvolgimento dei ragazzi a questi laboratori è totale – ha detto in conclusione Antinori – perché si tratta di un’attività sempre diretta. Oggi , ad esempio abbiamo fatto un laboratorio con il das, dove i ragazzi hanno realizzato dei referti che andranno a costituire il materiale che rimarrà a corredo dell’iniziativa”.
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