Clima: la Chiesa invita i governi a compiere passi coraggiosi e azioni immediate
Barbara Castelli – Città del Vaticano
“Chiediamo che un’azione ambiziosa e immediata sia intrapresa per affrontare e superare gli effetti devastanti della crisi climatica”. E’ l’esortazione, espressa in una dichiarazione congiunta, dai vescovi di Europa, Asia, America Latina, Oceania e Africa, in vista della prossima Conferenza sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite (COP24), che avrà luogo a Katowice, in Polonia, il prossimo dicembre. Il documento sulla giustizia climatica, presentato stamani presso la Sala Marconi di Palazzo Pio, è stato firmato dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente del Consiglio delle Conferenze dei vescovi d’Europa e arcivescovo di Genova; dal cardinale Oswald Gracias, presidente della Federazione delle Conferenze dei vescovi asiatici e arcivescovo di Bombay; da mons. Peter Loy Chong, presidente della Federazione delle Conferenze dei vescovi di Oceania e arcivescovo di Suva; da mons. Jean-Claude Hollerich, presidente della Commissione delle Conferenze episcopali della Comunità Europea e arcivescovo di Lussemburgo; da mons. Gabriel Mbilingi, presidente del Simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar e arcivescovo di Lubango; e dal cardinale Rubén Salazar Gómez, presidente del Consiglio episcopale latinoamericano e arcivescovo di Bogotá. La dichiarazione è sostenuta dalle reti cattoliche CIDSE, Caritas Internationalis e dal Movimento Cattolico Mondiale per il Clima.
Bisogna agire ora, altrimenti conseguenze terribili
“L’urgenza è veramente lo scopo del nostro documento”: si deve agire “oggi, perchè altrimenti ci saranno delle conseguenze terribili”. Ha detto ai microfoni di Vatican News l’arcivescovo Jean-Claude Hollerich, presidente della Commissione delle Conferenze episcopali della comunità europea, precisando che “la Chiesa deve prendere la parola” per rammentare ai governi “l’obbligo non solo legale, ma anche morale verso i popoli di agire”. I politici perseguono “scopi alti”, ha aggiunto il presule, “ma quando sono nel campo concreto qualche volta dimenticano”, pensando di avere tempo.
Limitare il riscaldamento globale
Poco dopo la pubblicazione del rapporto 2018 del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipccc) sull’urgenza di sviluppare politiche che limitino il riscaldamento del pianeta a 1,5 gradi, la Chiesa invita i politici ad adoperarsi in favore di un’attuazione ambiziosa dell’Accordo di Parigi per le persone e per il pianeta. L’appello è basato su alcuni punti centrali: mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 °C; passare a stili di vita sostenibili; rispettare la conoscenza delle comunità indigene; implementare un cambiamento paradigmatico delle finanze in linea con gli accordi globali sul clima; trasformare il settore energetico ponendo fine all’era dei combustibili fossili e passando alle energie rinnovabili; e ripensare il settore agricolo per garantire che fornisca cibo sano e accessibile a tutti, con particolare attenzione alla promozione dell’agroecologia.
Nel solco della Laudato si’
I vescovi, richiamando le parole di Papa Francesco nella Lettera Enciclica Laudato si’, esprimono solidarietà con quanti hanno “preso posizione contro l’uso e lo sfruttamento illimitato e pericoloso delle risorse della nostra Madre Terra, così come contro i nostri attuali modelli di sviluppo, sostenuti da istituzioni e sistemi finanziari per i quali la vita, la comunità, la solidarietà e il benessere sulla terra vengono dopo il profitto, la ricchezza e la crescita sfrenata”. “Incoraggiamo – si legge ancora nella dichiarazione – tutte le iniziative all’interno e all’esterno della Chiesa cattolica che testimoniano già che vivere in modo più sostenibile è possibile, è fattibile ed è più giusto. In definitiva, questa è la chiave per la sopravvivenza del genere umano”.
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