Giornata anziani. Papa Francesco: sono alberi che continuano a portare frutto
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Nel mondo sono quasi 700 milioni le persone che hanno più di 60 anni. Lo ricordano le Nazioni Unite, in occasione dell’odierna Giornata Internazionale delle persone anziane, evidenziando la crescita del numero degli anziani in particolare in Asia e in Africa. Si stima che nel 2050, 2 miliardi di persone, più del 20% della popolazione mondiale, avranno 60 anni o più. In Italia, l’Istat mette in luce il forte aumento della popolazione anziana, a raddoppiare sono i residenti di 80 anni: da 1 milione 955 mila a 4 milioni 207 mila, il 7% della popolazione totale residente.
Contrastare la cultura dello scarto
Nei giorni scorsi, Papa Francesco ha inviato un messaggio in occasione dell’incontro internazionale “La forza degli anni. Senza sogni si invecchia davvero”, organizzato a Firenze dalla Comunità di Sant’Egidio, in collaborazione con l’Arcidiocesi e il comune. Il Pontefice ha sottolineato che “agli anziani appartiene la speciale vocazione della memoria e dei sogni da offrire alle giovani generazioni” e che per edificare un mondo migliore bisogna superare la cultura dominante dello scarto. Un richiamo che è venuto più volte dal Papa come nell’Incontro con gli anziani in Piazza San Pietro, il 28 settembre 2014. Allora Francesco ricordò che abbandonare gli anziani significa operare “un’eutanasia nascosta”.
Quante volte si scartano gli anziani con atteggiamenti di abbandono che sono una vera e propria eutanasia nascosta! E’ l’effetto di quella cultura dello scarto che fa molto male al nostro mondo. Si scartano i bambini, si scartano i giovani, perché non hanno lavoro, e si scartano gli anziani con la pretesa di mantenere un sistema economico “equilibrato”, al centro del quale non vi è la persona umana, ma il denaro. Siamo tutti chiamati a contrastare questa velenosa cultura dello scarto!
Chiamati a testimoniare i valori che contano
Francesco ha più volte sottolineato come gli anziani siano “alberi che continuano a portare frutto”, “parte essenziale della comunità cristiana e della società” perché rappresentano “le radici e la memoria di un popolo”. Nel discorso ai membri dell’Associazione Nazionale Lavoratori Anziani e della Senior Italia FederAnziani, il 15 ottobre 2016, il Papa ha parlato di ogni età come di “un dono di Dio”.
In un mondo come quello attuale, nel quale sono spesso mitizzate la forza e l’apparenza, voi avete la missione di testimoniare i valori che contano davvero e che rimangono per sempre, perché sono inscritti nel cuore di ogni essere umano e garantiti dalla Parola di Dio. Proprio in quanto persone della cosiddetta terza età voi, o meglio noi – perché anch’io ne faccio parte –, siamo chiamati a operare per lo sviluppo della cultura della vita, testimoniando che ogni stagione dell’esistenza è un dono di Dio e ha una sua bellezza e una sua importanza, anche se segnate da fragilità.
L’anziano non è un alieno
“Risvegliare il senso di gratitudine” verso gli anziani è, per il Papa, il compito della Chiesa che non vuole conformarsi ad una mentalità di insofferenza e disprezzo. Così Papa Francesco nella catechesi dell’udienza generale del 4 marzo 2015.
Gli anziani sono uomini e donne, padri e madri che sono stati prima di noi sulla nostra stessa strada, nella nostra stessa casa, nella nostra quotidiana battaglia per una vita degna. Sono uomini e donne dai quali abbiamo ricevuto molto. L’anziano non è un alieno. L’anziano siamo noi: fra poco, fra molto, inevitabilmente comunque, anche se non ci pensiamo. E se noi non impariamo a trattare bene gli anziani, così tratteranno a noi.
Non tirare i remi in barca
Invitando a coltivare “una spiritualità delle persone anziane”, chiamate a farsi “poeti della preghiera”, Francesco, nella catechesi dell’udienza generale dell’11 marzo 2015, dedicata ai nonni, ha esortato a mettere in campo la fantasia per dare nuovo slancio a questa fase della vita.
L’anzianità è una vocazione. Non è ancora il momento di “tirare i remi in barca”. Questo periodo della vita è diverso dai precedenti, non c’è dubbio; dobbiamo anche un po’ “inventarcelo”, perché le nostre società non sono pronte, spiritualmente e moralmente, a dare ad esso, a questo momento della vita, il suo pieno valore.
Premio Nobel agli anziani
Parlando alla popolazione di Pietrelcina, il 17 marzo 2018, in occasione del viaggio pastorale per ricordare i cento anni dall’apparizione delle stimmate di San Pio da Pietrelcina, Francesco ha espresso un suo desiderio per non dimenticare chi continua ad aiutare sempre di più i giovani, le famiglie e la comunità.
I vecchi sono un tesoro! Per favore, non emarginate i vecchi. Non bisogna emarginare i vecchi, no. I vecchi sono la saggezza. E che i vecchi imparino a parlare con i giovani e i giovani imparino a parlare con i vecchi. Loro hanno la saggezza di un paese, i vecchi. Agli anziani, che sono patrimonio delle nostre comunità. Mi piacerebbe che una volta si desse il premio Nobel agli anziani che danno memoria all’umanità.
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