Giornata per lo sviluppo dell'informazione: favorire i Paesi poveri
Emiliano Sinopoli – Città del Vaticano
La diffusione dell’informazione è un fattore chiave dello sviluppo economico, a sua volta essenziale per promuovere il benessere sociale. L’investimento nelle tecnologie di informazione e comunicazione influenza profondamente le modalità attraverso le quali i cittadini partecipano alla sfera pubblica e privata, e le modalità attraverso le quali i governi forniscono servizi e le imprese comunicano con i consumatori. Ma soprattutto le tecnologie dell’informazione e della comunicazione possono incentivare una crescita economica inclusiva, equa e sostenibile, favorire l’eliminazione della povertà e l’inclusività sociale, agevolando la definizione di politiche innovative. Tali sforzi risultano indispensabili per promuovere l’integrazione economica globale, in particolar modo quella dei Paesi sottosviluppati e in via di sviluppo.
L'Informazione come fattore chiave per lo sviluppo economico
Il rapporto biennale del Dipartimento per gli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite offre una valutazione complessiva sull’impiego e sul potenziale che le tecnologie dell’informazione e della comunicazione hanno nel trasformare il settore pubblico aumentandone l’efficacia, la trasparenza, l’accessibilità ai servizi e la partecipazione da parte dei cittadini nei 193 Stati Membri delle Nazioni Unite. Un obiettivo chiave dell’Indagine sull’e-government del 2016 è quello di comprendere come la tecnologia dell’informazione e comunicazione e l’amministrazione digitale possano contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030.
Combattere povertà e disuguaglianza sociale
Secondo l’Indagine, tutti i Paesi del mondo stanno ricorrendo progressivamente all’uso delle tecnologie di informazione e comunicazione nell’erogare servizi e coinvolgere la popolazione nei processi decisionali. Ciononostante, persistono enormi differenze tra gli Stati: inaccessibilità alle tecnologie, povertà e disuguaglianza sociale impediscono alle popolazioni di molti Paesi di beneficiare del potenziale dell’informazione digitalizzata per lo sviluppo sostenibile. L’uso effettivo delle tecnologie da parte dei governi può aiutare la popolazione a beneficiare ampiamente dei propri diritti sociali, così come a creare una società trasparente che offra opportunità a tutti i cittadini. Per realizzare il potenziale impatto dell’e-government per lo sviluppo sostenibile, è necessario adottare delle misure che garantiscano l’accesso e la disponibilità delle tecnologie di informazione e comunicazione e rendere le istituzioni pubbliche più vigili e reattive nell’indirizzare i bisogni sociali.
Incrementare l’accesso alla digitalizzazione nei Paesi svantaggiati
La comunità internazionale concorda sulla necessità di incrementare gli sforzi al fine di garantire l’accesso alla digitalizzazione nei Paesi più svantaggiati. È essenziale assicurare che lo sradicamento della povertà, la tutela della salute e del benessere, l’accesso all’istruzione e la riduzione delle disuguaglianze – obiettivi chiave di sviluppo sostenibile – siano al centro degli sforzi per potenziare l’informazione e la comunicazione e realizzare la trasformazione che l’Agenda 2030 richiede. Inoltre, appare più che mai fondamentale favorire l’inclusione dei Paesi sottosviluppati e in via di sviluppo nei dibattiti internazionali che possano incoraggiare l’investimento nelle infrastrutture e supportare, in parallelo, lo sviluppo sostenibile e l’estesa accessibilità ai servizi che esso comporta.
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