Nicaragua: Messa a Managua per i prigionieri politici
Molti fedeli, vestiti di bianco e azzurro, i colori nazionali, hanno portato ieri le foto di alcuni dei principali prigionieri politici. Alla fine della celebrazione - riporta l'agenzia Sir - i presenti, tra la commozione generale, hanno alzato le bandiere, cantato l’inno nazionale e gridato slogan a favore dei prigionieri politici. Va ricordato che dalla fine di settembre il Governo ha messo fuori legge le manifestazioni antigovernative. Di conseguenza la celebrazione, presieduta dal sacerdote padre Rodolfo López, è una delle poche occasioni per esprimere la libertà di pensiero. Alla fine della Messa tutti i presenti hanno iniziato a gridare i nomi dei prigionieri politici, uno ad uno, ed a ripetere come un ritornello: "Erano studenti, non delinquenti".
Nuovo bollettino sulla repressione a sei mesi dall’inizio della protesta
Nel frattempo l’Associazione nazionale per i diritti umani in Nicaragua ha emesso un nuovo bollettino sulla repressione a sei mesi dall’inizio della protesta. Secondo l’organizzazione, il numero delle vittime è salito a 528 persone; circa 4.100 i feriti, 105 coloro che hanno subito danni permanenti, 1.486 sequestrati o desaparecidos, 472 persone liberate grazie all’azione della Chiesa e delle organizzazioni per i diritti umani. Oltre ai morti, l'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani e la Commissione Interamericana per i Diritti Umani hanno accusato il governo di esecuzioni extragiudiziali, torture, ostruzione delle cure mediche, detenzioni arbitrarie, rapimenti e violenze sessuali, tra le altre violazioni dei diritti umani. Il Presidente Ortega ha negato le accuse e ha assicurato che si tratta di un tentativo di "colpo di stato".
I vescovi accusati da Ortega di essere golpisti perchè accanto alla popolazione
Le manifestazioni contro Ortega sono iniziate lo scorso 18 aprile a causa del fallimento delle riforme previdenziali e sono diventate una richiesta di dimissioni del Presidente, dopo 11 anni di potere. I vescovi sono stati mediatori del Dialogo Nazionale per cercare una soluzione pacifica alla crisi, tuttavia i colloqui sono stati sospesi a causa della continua repressione contro le proteste civili e Ortega ha accusato i vescovi di essere golpisti per essersi schierati dalla parte della popolazione.
Card. Brenes: il potere è per servire e non per schiacciare gli altri
Il card, Leopoldo Brenes, arcivescovo di Managua, che ieri ha celebrato la Messa delle ore 8 nella stessa cattedrale di Managua, alla fine della celebrazione - riporta l'Agenzia Fides - ha affermato che nell'omelia ha sottolineato "che il potere è per servire, e non per servirsi né per schiacciare gli altri. Se non abbiamo la persona giusta al potere, si rischia l'abuso e la prepotenza. Gli uomini, a volte, non riescono a capire che il potere viene attribuito per servire”. A questo punto ha ricordato un vecchio proverbio popolare il cui significato è chiaro: non si deve dare un incarico di responsabilità ad una persona che non ha la preparazione adeguata.
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