Pellegrinaggio Roma-Katowice per COP24: in cammino per il pianeta
Gabriella Ceraso - Città del Vaticano
Il cambiamento climatico sta accelerando, sta causando nuovi disastri e danni ambientali, nuove iniquità sociali, nuove migrazioni di massa e troppo deboli sono ancora le reazioni, come già lamentava Papa Francesco nell'Enciclica dedicata alla salvaguardia della Casa comune, la Laudato si'. Occorre trasformare dunque radicalmente il nostro sistema di vita, perché le cause sono umane e dopo l’accordo di Parigi del 2015 - che stabiliva le regole di riduzione dell'emissione di CO2 per evitare il surriscaldamento globale - poco si è fatto.
Da Katowice il mondo aspetta delle risposte
Questo è lo scenario in cui si colloca il pellegrinaggio Roma-Katowice, la città polacca in cui dal 3 al 14 dicembre 2018, si terrà la prossima Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite. L'appuntamento è cruciale, perchè si dovranno definire una volta per tutte, le modalità di applicazione dell’Accordo di Parigi; le regole condivise e le azioni, per renderne operativi gli impegni prima del 2020, quando l’Accordo del 2015 diventerà effettivo. Infine si dovrà tentare di definire una volta per tutte la questione dei finanziamenti necessari per la lotta ai cambiamenti climatici e per l’adattamento agli stessi da parte delle nazioni più vulnerabili. L'Italia partecipa e la speranza è che non siano solo "le parole e i buoni propositi a dominare, ma siano i fatti" come ha detto oggi alla presentazione del pellegrinaggio -presso la sala Marconi del Dicastero per la Comunicazione - il ministro dell'Ambiente e della Tutela del mare, l'onorevole Sergio Costa spiegando il ruolo e l'impegno in particolare dell'Italia.
Sensibilizzare le comunità locali su quattro obiettivi
Il pellegrinaggio è organizzato, per la tratta italiana, come già nel 2015, da FOCSIV – Volontari nel mondo e per la parte internazionale, Slovenia, Austria, Slovacchia, RepubblicaCeca e Polonia, da GCCM - Global Catholic Climate Movement e da The Climate Pilgrimage. Come detto in conferenza stampa dal presidente Focsiv Gianfranco Cattai, è ispirato dal messaggio dell'Enciclica di Papa Francesco, e vuole essere lo spunto, per iniziare dalle comunità che si incontreranno - si stima 5.000 persone da Roma a Trieste - nelle 28 città dove faranno sosta i pellegrini in Italia, per far riflettere su quattro obiettivi indispensabili: contenimento dei gas serra entro i 2 °C o meglio entro i 1,5°C, sviluppo di energie alternative e di economie sostenibili, investimento in favore delle popolazioni più fragili e questione migratoria legata ai cambiamenti climatici.(Ascolta l'inervista a Gianfranco Cattai sul pellegrinaggio)
Preghiera e azione pacifica per salvare il pianeta
A condurre i pellegrini, tra i quali anche esperti e metereologi, a partire da domani mattina da Piazza San Pietro, sarà Yeb Sano ex-delegato della Repubblica delle Filippine per le conferenze della Nazioni Unite sui cambiamenti climatici: "la nostra- ha detto nel suo intervento in conferenza stampa- vuole essere un'azione radicale ma pacifica che tocchi i cuori delle comunità che attraverseremo. Vogliamo rispondere con la pace e la preghiera all'avarizia, all'apatia e all'arroganza che spesso contraddistinguono il dibattito sul clima. Vogliamo inoltre dimostrare che il cambiamento climatico non è un tema su cui solo la politica può intervenire, ma tutta la popolazione unita e dal basso deve muoversi ad agire".
R-: Many people...
Molte persone ancora non sanno quanto la questione ambientale sia importante, ma in realtà dovremo tutti capire che la natura è sempre intorno a noi e che le nostre azioni si riflettono quotidianamente su di essa, dalle cose che mangiamo, alle case che costruiamo, ai medicinali che usiamo. Anche Papa Francesco ha detto che la nostra Casa Comune è in una fase di distruzione e che tutti dobbiamo impegnarci, dunque è importante impegnarci. E' molto importante capire che ciascuno deve fare la sua parte per l’ambiente di questa generazione e delle generazioni future.
L'azione come cristiani e come cittadini
Dunque #InCamminoxilClima vuole essere il veicolo pacifico, a partire dai territori, per richiamare l’attenzione sui drammatici effetti dei nostri stili di vita errati. A ricordare le radici che il progetto ha nell'Enciclica di Papa Francesco, è don Francesco Pesce del Vicariato di Roma. "L'urgenza- afferma- è dettata dagli effetti che vediamo intorno a noi, cioè il cambiamento in generale degli ecosistemi, ma anche dal nostro essere cristiani, ed è il Papa a ricordarcelo in continuazione". (Ascolta l'intervista a don Francesco Pesce sul pellegrinaggio).
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