Figlia Asia Bibi: grazie a giudici coraggiosi, spero presto visiteremo Venezia
Debora Donnini - Città del Vaticano
“Voglio ringraziare tutti voi che continuate a pregare per mia madre. Voglio anche dire grazie a quei giudici coraggiosi e al sistema giudiziario pakistano, che ha finalmente riconosciuto l’innocenza di mia madre. Il mio grazie va anche a tutti quei governi, come quello italiano, che sono preoccupati per il nostro futuro e per la nostra salvezza”. Così la figlia di Asia Bibi, Eisham, in un videomessaggio diffuso oggi da Aiuto alla Chiesa che Soffre. Asia Bibi – lo ricordiamo – è stata liberata ed è stata trasferita in una località segreta in Pakistan il 7 novembre scorso. La notizia dell’assoluzione era arrivata il 31 ottobre, dopo 9 anni di carcere. Anni difficili, di dolore e preghiera, vissuti lontana dal marito Ashik Masih e dai suoi 5 figli.
“Lo scorso febbraio eravamo a Roma quando Aiuto alla Chiesa che Soffre ha illuminato di rosso il Colosseo. Mia madre era in carcere allora”, ricorda la giovane sottolineando che, invece, ora che Venezia sarà illuminata di rosso, “finalmente è libera, grazie a Dio”. Il riferimento è all’iniziativa #VeneziaInRosso, organizzata dalla stessa Acs e dal Patriarcato di Venezia: domani saranno illuminati di rosso i punti più significativi della città per ricordare i milioni di cristiani vittime di persecuzioni e in particolare Asia Bibi. L’auspicio di Eisham, che ancora non ha potuto riabbracciare sua madre per motivi di sicurezza, è ora che “molto presto la nostra famiglia, riunita e finalmente felice e libera, possa visitare Venezia”.
Il suo ringraziamento va a quanti, in questa occasione, pregano per sua madre e per tutti i cristiani perseguitati. Eisham, che oggi ha 18 anni, ne aveva 9 quando la sua mamma è stata arrestata con la falsa accusa di blasfemia nel 2009. Lei e suo padre avevano incontrato Papa Francesco in Vaticano, il 24 febbraio scorso: un incontro di grande intensità emotiva e di fede.
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