Bertolucci. Cenni biografici di un maestro del cinema
Emanuela Campanile - Città del Vaticano
Considerato l’ultimo dei grandi maestri del Novecento, Bernardo Bertolucci è stato un punto di riferimento per intere generazioni di registi. Parmense, primo genito del poeta Attilio Bertolucci, nasce nel 1941. Deciso a non seguire le orme del padre, abbandona la facoltà di Lettere a La Sapienza di Roma, per dedicarsi interamente al cinema. Prima come assistente di Pier Paolo Pasolini, in seguito come regista, si distinguerà per il suo modo non convenzionale di affrontare le reazioni dell’essere umano davanti ai fatti della storia e ai repentini e profondi cambiamenti dell’esistenza.
I film
E’ con “Ultimo tango a Parigi”, “Novecento – Atto I” e “La tragedia di un uomo ridicolo” che Bertolucci inizia, anche scandalizzando critica e opinione pubblica, il suo percorso tra gli aspetti più importanti e profondi dell’uomo. Tra gli anni ’80 e ’90, firmerà altri tre grandi successi: kolossal dal suggestivo impatto visivo come “L’ultimo imperatore”- 9 premi Oscar -, “Il tè nel deserto” e “Piccolo Buddah”.
I riconoscimenti
Con nuove produzioni e sceneggiature inaugurerà anche il XXI secolo. “Io ballo da sola”, “L’Assedio” e “The Dreamers”, sanciranno ancora una volta il suo grande talento, sebbene seguito da alterni risultati di critica e pubblico. Innumerevoli i premi ricevuti durante la sua quarantennale carriera e tre le onorificenze, tra cui la Medaglia d’oro ai benemeriti della Cultura e dell’Arte "Per aver saputo rappresentare con passione e con coraggio la storia politica, sociale e culturale degli ultimi cento anni”.
Bernardo Bertolucci si è spento oggi a Roma. Aveva 77 anni.
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