Pope e pop, le preghiere di Giovanni Paolo II diventano musica
Alessandro De Carolis – Città del Vaticano
Le preghiere di un Papa, si sa, possono ispirare profondi pensieri di fede, portare alle labbra parole nate in un cuore grande per illuminare altri cuori mentre le labbra le ripetono. Ma possono diventare, quelle stesse preghiere, un testo da mettere in musica, da cantare e ballare? Lasciando intatta, anzi amplificando in modo originale, la loro forza spirituale? È l’ambizione che da tempo coltiva, e sulla quale ha impegnato risorse e inventiva, un professionista italiano, Riccardo Bordoli, estraneo al settore della musica ma affascinato da una vecchia idea rimasta incompiuta, per la quale anche la Libreria Editrice Vaticana aveva dato il suo assenso, quella di rivestire di note alcune preghiere di Giovanni Paolo II. Per portarla a termine Bordoli ha creato “Karol 24”, società con cui ha rilevato i diritti di 24 testi scritti dal Papa “venuto da lontano” e dando vita a un progetto che si sta sviluppando tra le due sponde dell’Atlantico.
Pregare con la nota giusta
La prima realizzazione è avvenuta in terra italiana, un Cd intitolato “Per camminare con te”, con 8 brani ispirati ad altrettante preghiere di Papa Wojtyla. I temi sono i più vari – famiglia, giovani, la speranza oltre il dolore – e tra sonorità pop, rock e altri stili il lirismo del pensiero di San Giovanni Paolo II trova linee melodiche di presa immediata che, tuttavia, ne rispettano la profondità. “È stata un’esperienza intensa”, racconta Valter Azzolini, musicista di lungo corso e responsabile della direzione artistica del disco. “Come per la musica – osserva – anche la scrittura ha bisogno di trovare la nota giusta” e la lettura delle preghiere, racconta, “ha permesso di trovare, talvolta immediatamente come nel caso del brano Eternal Love, la giusta ispirazione al pianoforte”.
Il Papa in musica senza confini
Alcuni dei brani del Cd sono stati eseguiti in concerto durante la Gmg di Cracovia, alla quale gli organizzatori, dopo aver ascoltato i pezzi, hanno voluto invitare gli artisti della “Karol 24”, che da parte sua ha deciso di alzare l’asticella. In cantiere, in fase di realizzazione piuttosto avanzata, c’è un progetto respiro più vasto. Un disco dal titolo “The colours of love”, che da qualche tempo vede al lavoro in modo analogo al Cd italiano, ma con interpreti di caratura internazionale, un famoso compositore americano, Matthew Ferraro, autore fra l’altro di colonne sonore per film e serie televisive (“Gli Incredibili”, “The Insider”, “Futurama”) e collaborazioni prestigiose nel curriculum come quella con Steven Spielberg. Sono già diversi i brani da lui composti e orchestrati, ai quali hanno prestato voce, fra gli altri, leggende del soul e del rhythm & blues come Aaron Neville o la chitarra di Buddy Guy, re dell’“Electric blues”, un virtuoso ammirato da Eric Clapton.
Sfida multiculturale e multireligiosa
Gli artisti coinvolti sono un mix di stili musicali ma anche di convinzioni religiose – dal cantautore brasiliano Seu George, tra le star sul palco della cerimonia alle Olimpiadi di Rio, al cantante maliano Bassekou Kouyaté. Questo perché fin dall’inizio, spiega Bordoli, il progetto si è posto “in ottica multiculturale, multietnica”, con un’idea di fondo fatta “per unire, soprattutto i giovani”. L’obiettivo, conclude Bordoli, è lanciare la produzione internazionale già il prossimo anno, a poca distanza cioè da quel 2020 che ricorderà i 100 anni dalla nascita di San Giovanni Paolo II. Alcune major statunitensi hanno drizzato le antenne per distribuire il disco. Nel business miliardario della musica anche la preghiera di un Papa può diventare una hit che ti emoziona mentre ti parla dentro.
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