Maltempo: danneggiata la Basilica di San Marco a Venezia
Luca Collodi – Città del Vaticano
Il disastro provocato dal maltempo nei giorni scorsi in Veneto ha riproposto il tema della salvaguardia del patrimonio religioso, storico e ambientale di Venezia. L'acqua marina della laguna è infatti entrata nella Basilica di San Marco, inondando il pavimento a mosaico marmoreo, il Battistero, la Cappella della Madonna con il Bambino creata nel XVI secolo dal cardinale Zen, arrivando un metro sopra il pavimento mosaicato del Nartece. La Basilica è stata riaperta al pubblico, ma le piogge odierne hanno fatto registrare 105 cm. di acqua alta e invaso l'8 per cento della città a cominciare proprio da Piazza San Marco. Forte la preoccupazione di mons. Francesco Moraglia che, ai nostri microfoni, chiede interventi tempestivi per ridare speranza alla città e ai cittadini. (Ascolta l'intervista a mons. Moraglia)
La fragilità di Venezia
"Nel momento culminante dell'acqua alta - spiega il patriarca di Venezia a Radio Vaticana Italia - sono andato a vedere direttamente sia lo stato della Basilica, raggiunta dall'acqua in più punti, sia della Piazza San Marco. E proprio percependo la gravità della situazione ho voluto raccomandare soprattutto le persone e la loro incolumità alla Madonna Nicopeia e al patrono san Marco. In quei momenti la Basilica mi è sembrata l’immagine dell'intera città di Venezia nella sua fragilità. La basilica di San Marco e Venezia vanno rispettate, custodite e mantenute come realtà vive, di popolo.
Il progetto del ‘Mose’
Non sono un tecnico, prosegue il patriarca Moraglia, e non sono in grado di quantificare i danni che l’acqua marina con la sua salinità può arrecare alla Basilica, danni che si potranno manifestare e verificare solo nel tempo. Le preoccupazioni ci sono. Speriamo quindi che anche certi strumenti, progettati e da tempo in fase di definizione, a questo punto possano entrare presto in funzione, e soprattutto funzionino bene. L'avvio del funzionamento del sistema di dighe mobili, infatti, consentirebbe di ridare speranza alla città e non far venire meno la fiducia nelle istituzioni.
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