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“Dopo Marconi il diluvio”, la rivoluzione dell’informazione

Presentato il volume del prof. Falciasecca che fa il punto sui rischi e le opportunità create dall’evoluzione delle tecnologie. Una riflessione che parte dalle invenzioni di Marconi

Marco Guerra – Città del Vaticano 

 

Come si sono sviluppate le tecnologie della comunicazione e come hanno influito sull’antropologia umana e sul nostro modo di relazionarci con gli altri. Il libro Dopo Marconi il diluvio. Evoluzione nell’infosfera (Pendragon edizioni) del prof. Gabriele Falciasecca offre una riflessione sul modo in cui le tecnologie che abbiamo creato hanno cambiato tutti noi e il nostro rapporto con l’ambiente circostante, sullo sfondo di un intreccio tra naturale e artificiale capace di influenzarci. Il volume è stato presentato questo pomeriggio presso Palazzo Pio, alla presenza dello stesso autore, Gabriele Falciasecca, Presidente della Fondazione Guglielmo Marconi e già professore di Elettromagnetismo all’Università di Bologna. 

L’etica nell’informazione

Il “diluvio” non asserisce ad alcuna ombra di pessimismo ma si riferisce a tutto quello che è successo dopo le scoperte dello scienziato bolognese Guglielmo Marconi. Il testo mette quindi in evidenza i pericoli legati ad ogni invenzione e la necessità di promuovere un’etica dell’informazione. Secondo Falciasecca, Marconi ha messo in moto un processo che ha cambiato il modo di approcciare l’informazione e di vivere tout curt. “Più i mezzi sono potenti più è importante capire come usarli in modo appropriato – ha sottolineato l’autore del libro -, la responsabilità aumenta con l'aumentare della portata dello strumento”. “C'è interazione molto forte tra la nostra mente, il nostro modo di essere e lo strumento che usiamo” ha detto ancora Falciasecca.

Serve attenzione sul fine dell’informazione

Falciasecca osserva che in questa società in cui si assiste ad uno sviluppo vertiginoso delle tecnologie c’è il rischio che l’attenzione sul mezzo superi quella sul contenuto del messaggio e sul fine della comunicazione. La velocità sempre più spasmodica di interagire porta spesso ad esaurire le capacità di saper riflettere su temi complessi e di relazionarsi in maniera autonoma. Per questo motivo è necessario rimettere l’uomo e i sui aneliti più profondi al centro dello sviluppo tecnologico. 

Il ricordo di Marconi

L’evento è stato anche un’occasione per ricordare il grande genio di Guglielmo Marconi, tramite il racconto di alcuni aneddoti della vita del Premio Nobel per la fisica, come quello legato alla riconoscenza mostrata dagli oltre 700 i superstiti del naufragio del Titanic, che gli regalarono una targa con incisi tutti i nomi di coloro che si erano salvati grazie all’invenzione della radio, che permise di chiamare i soccorsi in maniera tempestiva. È stata rimarcata anche la grande fede nella religione cattolica di Marconi, il quale aveva un rapporto di sincera amicizia con Papa Pio XI. A Marconi fu infatti affidata la realizzazione della Radio Vaticana, che fu inaugurata il 12 febbraio 1931 con il messaggio “Ad Universam Creaturam”, pronunciato in latino, alle ore 16.49, dal Pontefice.

 

Guarda l'intervista con il prof. Gabriele Falciasecca

 

 

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10 dicembre 2018, 20:35