Francia. Gilet gialli: governo verso moratoria del caro carburante
Elvira Ragosta - Città del Vaticano
Una delle portavoci del movimento, Jacline Mouraud, ha spiegato che la riunione è stata annullata per "motivi di sicurezza” e ha detto di aver ricevuto minacce "che le impediscono di recarsi alla riunione".
Non solo proteste contro il caro carburante
Intanto, i Gilet gialli hanno indetto una nuova manifestazione per sabato prossimo. Alla rivolta contro il caro carburante, si sono aggiunte in questi giorni altre proteste. Ieri mobilitazione degli studenti contro la riforma del sistema scolastico e universitario. Le attività didattiche in oltre un centinaio di licei nelle zone di Tolosa e Parigi, sono state totalmente o parzialmente bloccate, con cortei che a Parigi e a Aubervillier sono degenerati in scontri; mentre i soccorritori del servizio ambulanze, in protesta contro le riforme del Presidente Macron, hanno dato fuoco a un loro veicolo davanti alla sede dell'Assemblea Nazionale a Parigi. La prossima settimana, inoltre, potrebbero scendere in piazza gli agricoltori.
Un movimento senza un interlocutore credibile
Per Riccardo Brizzi, docente di Storia Contemporanea all’Università di Bologna, si tratta di un movimento che sta sorprendendo la società francese e quella europea per ampiezza, spontaneità e per il suo radicalismo. “Il tema iniziale dello stop al caro carburante è mutato e le proteste ormai riguardano una vastità di provvedimenti – aggiunge Brizzi - tanto che lo slogan delle manifestazioni di sabato scorso era ‘Macron démissioni’. Altro tema poi è la destrutturazione del movimento: non ci sono leader riconosciuti e per il governo diventa difficile trattare perché non si ha un interlocutore credibile”.
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