Il futuro delle minoranze cristiane in Medio Oriente
Mario Galgano - Città del Vaticano
Il Forum - promosso dal Centro Studi sul Medio Oriente della Findacion Social e dal Religion & Security Council - ha avuto luogo ieri a Roma all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede ed ha riunito autorità istituzionali e rappresentanti del mondo politico, religioso, diplomatico ed accademico, delle organizzazioni internazionali, dei centri di studio e ricerca, dei media e della società civile. Particolare attenzione è stata dedicata alle comunità cristiane mediorientali, in relazione a tematiche di crescente rilevanza come il dialogo interreligioso nella risoluzione dei conflitti ed il ruolo della comunità internazionale nella protezione delle minoranze.
I cristiani devono avere un’identità chiara
Nel corso dei lavori è intervenuto anche padre Rashid Mistrih, ministro regionale per Siria, Libano e Giordania della Custodia di Terra Santa il quale ha parlato delle sfide attuali per i 14 milioni e mezzo di cristiani sui 258 milioni di abitanti vivono nell’area mediorientale, compresa Cipro e la Turchia. Il religioso ha illustrato le sfide per i cristiani: limitazioni delle nascite, difficoltà economiche, le guerre che insanguinano diversi Paesi ed in alcuni casi anche le persecuzioni. Per padre Mistrih i cristiani devono avere un’identità chiara e non essere considerati solo una minoranza
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