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Emergenza freddo. Le Misericordie d'Italia aprono le porte agli ultimi

“Chiunque busserà troverà aperte le nostre porte”. Papa Francesco è ancora una volta il riferimento per le Misericordie italiane ad aprirsi all'aiuto di chi è solo e povero. Già a lavoro in molte zone d’Italia le “Unità di Strada” e in programma servizi sempre più dedicati alla persona nella sua interezza

Gabriella Ceraso - Città del Vaticano

Dopo 800 anni, l'attività delle Misericordie d'Italia continua ad ispirarsi al Magistero della Chiesa e in particolare, racconta a Vatican News il consigliere delegato all'area emergenze, Alberto Corsinovi, trova in Papa Francesco uno "stimolo continuo a perfezionarsi nell'aiuto agli ultimi nelle forme più svariate". (Ascolta l'intervista a Alberto Corsinovi sull'emergenza freddo)

Il progetto "porte aperte"

L'occasione è il lancio dell'ultimo progetto, chiamato "Porte aperte", che il Movimento composto da più di 700 confraternite e 670 mila iscritti, rivolge a tutti coloro che non hanno una casa dove ripararsi nel periodo più freddo dell'anno. Il servizio è duplice, spiega Corsinovi, e consiste nella assistenza su strada e nell'apertura di nuovi spazi di ricovero a chi busserà. E i frutti sono già visibili. "20 nuovi posti letto sono disponibili" racconta "nella centrale di Piazza Duomo a Firenze. E' qui che le nostre Unità di strada - squadre di fratelli e sorelle delle Misericordie -  accolgono e curano quanti trovano nelle stazioni, sotto i ponti, nelle periferie e accettano, non solo un pasto caldo e coperte, ma anche un'accoglienza a tutto tondo". 

Servire la persona, prendersene cura 

L’inverno è il periodo più difficile per i senzatetto: ogni anno vengono registrati diversi decessi proprio a causa del freddo. In Italia sono oltre 60.000 i senza fissa dimora  con una concentrazione maggiore nelle città. Per affrontare questo problema in modo sempre più adeguato e in coordinamento con i servizi sociali locali, occorre uscire fuori dall'ottica del solo assistenzialismo e ascoltare quanto non smette di ripetere Papa Francesco. "I poveri sono i meno fortunati, sono coloro che non possono avere una vita dignitosa, sono gli invisibili, che si trascurano e si nascondono" - dice Corsinovi - "sono persone che hanno solo bisogno di essere guardate."

“In Italia sono oltre 60.000 i senza fissa dimora”

Strutture sanitarie mobili

Così nasce la nuova iniziativa della Confederazione. "Ancora una volta stimolati dalle parole e dall'esempio del Papa" spiega ancora Corsinovi  "abbiamo deciso di fare di più: a disposizione in tutta Italia le nostre confraternite avranno a breve strutture mobili capaci di offrire diagnosi, assistenza medica e cure specialistiche di riferimento per tutti coloro che ne hanno bisogno e che non possono permettersele".

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16 dicembre 2018, 08:30