La Pigotta compie 20 anni: un cuore di pezza capace di salvare i bambini
Barbara Castelli – Città del Vaticano
“Questa bambola ha salvato più di un milione e mezzo di bambini e ci ha aiutato a raccogliere 27 milioni di euro: davvero è un progetto straordinario”. Così Andrea Iacomini, portavoce Unicef Italia, racconta i venti anni della Pigotta, che per il tempo di Natale torna nelle piazze italiane e chiede il sostegno di tutti per aiutare milioni di bambini in difficoltà, in ogni angolo del mondo. Le famose bambole di pezza – disponibili anche presso i comitati provinciali dell’Unicef – si sono trasformati in vaccini, alimenti terapeutici, pozzi, scuole e assistenza. Ogni Pigotta, realizzata a mano con fantasia e creatività da nonni, genitori e bambini, a casa, a scuola, presso associazioni e centri anziani, può davvero salvare la vita di un bambino in un Paese in via di sviluppo. A partire da quest’anno, inoltre, la Pigotta avrà un nuovo sito Internet: www.pigotta.it. (Ascolta l'intervista ad Andrea Iacomini sulle Pigotte Unicef).
Un grazie commosso a Jo Garceau
In questo speciale anniversario, un ricordo speciale va a Jo Garceau, scomparsa recentemente, la volontaria che nel 1998 ha creato la prima Pigotta, ispirandosi alle bambole di pezza che la nonna confezionava per lei e le sue sorelle per Natale. “Invitiamo tutti i nonni e le nonne – ha detto ai microfoni di Vatican News Andrea Iacomini – a costruire, insieme con i nipoti, una Pigotta e a trovare così un momento di unione, di vita insieme”.
Una lotta a colpi di stoffa
“In questi anni la Pigotta ha aiutato i bambini dell’Africa sub-sahariana, del Sud-est asiatico, ha aiutato i bambini del Medio Oriente – ha concluso il portavoce Unicef Italia – si è battuta a denti stretti per sconfiggere la mortalità infantile e per trovare un sistema per ridurre la malnutrizione che ogni anno causa oltre tre milioni di vittime”.
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