Punjab, condannati a morte per blasfemia due fratelli cristiani
Due fratelli cristiani sono stati condannati a morte in Pakistan con l’accusa di blasfemia. Si tratta di Qaisar e Amoon Ayub, cittadini di Lahore, arrestati nel 2015 dopo che uno dei due era stato accusato di possedere materiale offensivo nei confronti dell' islam sul proprio sito internet. La notizia è stata diffusa oggi dal Centre for Legal Aid, Assistance and Settlement (Class), organizzazione interconfessionale che offre sostegno legale gratuito alle vittime d’intolleranza religiosa nel Paese. Qaisar è sposato con Amina e ha tre figli, mentre Amoon è sposato con Huma, insegnante della Cathedral School di Lahore.
Reclusi in carcere dal 2015
Le accuse contro i due fratelli risalgono ad un fatto accaduto nel 2011, ma i cristiani sostengono che il sito internet incriminato fosse disattivo almeno dal 2009. Dal momento dell'arresto i due sono rinchiusi nel carcere di Jhelum. Ieri proprio nel penitenziario, per motivi di sicurezza, si è svolta la lettura della sentenza del giudice distrettuale aggiunto Javed Iqbal Bosal. L’organizzazione Class, che difende i fratelli, ha annunciato che presenterà ricorso all'Alta Corte di Lahore il prima possibile. Nel Paese l’accusa di blasfemia scatena spesso la reazione violenta dei radicali islamici, che impediscono il funzionamento dei tribunali e minacciano i giudici. Nasir Saeed, direttore di Class, afferma: “A causa delle minacce dei fondamentalisti, i tribunali di grado inferiore passano la responsabilità alle Alte corti e queste impiegano anni prima di provare l’innocenza dell'accusato. È quello che abbiamo visto con il recente caso di Asia Bibi”. (Fonte AsiaNews)
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