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Scienza e Vita: “immorale” la proroga sulle slot macchine

La Camera approva un emendamento che rinvia la dismissione delle vecchie slot più rischiose per i ludopatici. Il presidente di Scienza e Vita, Alberto Gambino, chiede che il testo sia rivisto al Senato e ricorda i danni causati dal gioco d'azzardo

Marco Guerra – Città del Vaticano

Un emendamento inserito nel testo del disegno di legge del Bilancio 2019 fa slittare di un anno la dismissione definitiva delle slot machine di vecchia generazione, dal 31 dicembre 2019 a fine 2020. Con il testo approvato slittano anche le nuove concessioni per scommesse, slot, Superenalotto e Bingo. Scienza e Vita, tramite una nota del presidente, Alberto Gambino, ha espresso forte disapprovazione verso questa “scelta politica” perché rappresenta una sconfessione “delle promesse in materia fatte in campagna elettorale” e lascia “trasparire una banale quanto inaccettabile logica”, ovvero pur di reperire fondi da destinare ad ulteriori “politicamente urgenti” scopi, come il reddito di cittadinanza, lo Stato “può servirsi di qualunque mezzo legale”.

A rischio le persone più fragili

Secondo Scienza e Vita la via intrapresa costituisce fonte di pesante danno ulteriore per le persone più fragili e deboli che sono affette da ludopatia e dipendenza dal gioco d’azzardo. Le attuali Awp (le slot machine) obsolete, dovevano essere sostituite, entro la fine del prossimo anno, da quelle di nuova generazione, tecnologicamente evolute, idonee a consentire il controllo da ambiente remoto, al fine di garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell’ordine pubblico, e prevenire il rischio di accesso dei minori.

Gli introiti del gioco d’azzardo

Le maggiori associazioni che si impegnano a contrastare  le ludopatie fanno notare che il gioco d’azzardo ha portato nelle casse dello Stato introiti ricchissimi e che il prelievo erariale sulle “macchinete” è stato aumentato a copertura dello stop alla pubblicità sulle scommesse contenuto nel decreto dignità.

Appello di Scienza e Vita al Senato

Le nuove slot sarebbero in grado almeno di “contenere il danno”, ha spiegato ai microfoni di VaticanNews il presidente di Scienza e Vita Alberto Gambino, commentando la misura approvata alla Camera:

Ascolta e scarica l'intervista ad Alberto Gambino

R. - La contestiamo perché è una misura che crea maggiore dipendenza; si era deciso di passare a slot machine più controllate, innovative nel senso che si può ridurre il danno - ovviamente siamo in quest’ottica -, ma sarebbe ottimale che non ci fossero proprio queste slot machine. Purtroppo nel mondo ci sono. Quelle nuove hanno una possibilità di minutare, di verificare anche il grado di dipendenze e quindi eventualmente intervenire. Invece si proroga ancora per un anno l’utilizzo delle vecchie slot machine e tra l’altro lo si fa dicendo proprio che così si hanno maggiori introiti. Questo è gravissimo, perché significa che questi introiti si hanno da malattie, da dipendenze, da persone compulsive che giocano d’azzardo e magari sperperano il loro piccolo o grande reddito. È una cosa davvero obbrobriosa.

L’emendamento adesso passerà al Senato. Si spera di portelo fermare anche perché lo Stato poi comunque deve prevedere anche i costi sanitari e sociali per intervenire su chi gioca d’azzardo …

R. - Non c’è dubbio! La ludopatia crea costi sanitari perché poi, grazie al cielo, qualcuno decide di andarsi a curare e questo tuttavia è un costo a carico della società; ci sono costi sociali perché abbiamo vicende tristissime di giovani e anche di persone anziane o disoccupate che arrivano talvolta fino a togliersi al vita perché pieni di debiti, amplificati anche dalla vicenda del gioco d’azzardo. Potremmo dire che il gioco d’azzardo la peste del Ventunesimo secolo. Lo Stato, la comunità deve farsi carico di queste situazioni. Non si può dire: “Ognuno è libero di fare quello che vuole”. No. Noi viviamo in una comunità di solidarietà e al centro di tutto c’è la persona con le sue fragilità e deve essere aiutata, non incentivata ad entrare in un tunnel da dove magari non esce più.

La ludopatia rientra a pieno titolo nel novero delle dipendenze come l’alcol e la droga … É una dipendenza che distrugge sia la persona che il tessuto sociale …

R. - Sì distrugge la persona, il tessuto sociale e soprattutto dietro c’è un intento da parte di alcuni soggetti di creare lucro, guadagno attraverso la distruzione di queste persone. Scusatemi se sono un po’ perentorio, ma qui bisogna scomodare le categorie della morale: è immorale fare lucro sulle fragilità altri. Non possiamo girarci intorno. La ludopatia è qualcosa di gravissimo che devasta le società, le famiglie e le adolescenze. Bisogna essere consapevoli che occorre fare di tutto per estirpare questo cancro dalla nostra società, ed è davvero immorale che si lucri e si guadagni sopra le fragilità di queste  persone che evidentemente non hanno ancora trovato la loro strada, sono deboli e fragili e non ancora solide nel mondo che ci circonda. Posso solo confidare che il Senato si ravveda, che questo emendamento a questo punto non sia confermato in quella sede e che quindi ci si posa trovare in una condizione almeno di riduzione del danno, con queste nuove slot machine che nei limiti del possibili cercano di monitorare un po’ di più la dipendenza dal gioco d’azzardo.

 

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11 dicembre 2018, 13:01