Siria. La pace non decolla, crescono stanchezza e sfiducia
La comunità cristiana “ha voglia di festeggiare il Natale” e partecipa “con devozione e raccoglimento” alle funzioni dell’Avvento; tuttavia, in città di respira un’atmosfera “di minore ottimismo e maggiore stanchezza” per una fine del conflitto che “sembrava imminente, ma tarda ad arrivare”. È quanto sottolinea all’Agenzia AsiaNews il vicario apostolico di Aleppo dei Latini, mons. Georges Abou Khazen, raccontando il clima nella metropoli del nord del Paese, per anni epicentro del conflitto siriano sino alla liberazione nel dicembre del 2016.
Preghiera ed aiuti per i poveri
Nelle scorse settimane teatro di un attacco sferrato dai ribelli con l’utilizzo di armi chimiche, facendo ripiombare la popolazione civile nei momenti più bui e drammatici della guerra. Il prelato racconta di “vie, piazze e strade adornate per la festa” e “la municipalità di Aleppo ha voluto decorare un grande albero” in centro città, come segno di vicinanza alla comunità cristiana. “Abbiamo in programma le novene, le confessioni - prosegue mons. Georges - bambini, giovani e anziani partecipano con raccoglimento alle funzioni. Inoltre, pur a fronte di risorse limitate stiamo cercando di dare un regalo ai più piccoli e ai poveri”.
Gioia e speranza in Cristo
Il vicario di Aleppo auspica che il Natale sia “un momento di festa”, anche se la gente “è più stanca e meno ottimista rispetto a qualche tempo fa circa una fine, nel breve periodo, del conflitto siriano” divampato nel marzo 2011. “Nonostante tutto - aggiunge - noi vogliamo celebrare il Natale e diffondere sentimento di gioia e di speranza”. Ciò detto, la situazione nella regione di Idlib [ultima roccaforte ribelle] “fa molta paura e la situazione sul campo sembra complicarsi sempre più”. Nel suo messaggio ai fedeli, il prelato invita ad “alzare lo sguardo, andare oltre le difficoltà materiali e affidarsi a Cristo, la vera fonte di salvezza”.
Dialogo interreligioso nella carità
Sempre ad Aleppo, in questo periodo di Avvento la parrocchia latina ha promosso diverse iniziative di aiuto e solidarietà ai più bisognosi. Fra queste la distribuzione (di abiti a oltre 900 bambini, destinata a proseguire anche nei prossimi giorni. Scarpe, maglioni, pigiami sono destinati ai più piccoli delle classi del catechismo, come regalo in vista della festa. Una solidarietà, spiega ad AsiaNews il parrocco p. Ibrahim Alsabagh, che “non si ferma ai cristiani, ma abbraccia anche i bambini musulmani per i quali vi è sempre un posto e un piccolo dono”.
I cristiani, voce di Dio
Ieri il sacerdote francescano ha incontrato le famiglie dei bambini del catechismo e ha detto loro che “questa distribuzione è solo un piccolo gesto, un segno dell’amore di Dio” che si accompagna “al dono più grande che Egli ha fatto all’umanità, il proprio figlio Gesù Cristo”. Ad Aleppo, prosegue p. Ibrahim, i cristiani sono “una voce” che testimonia “la presenza di Dio”. “La distribuzione di abiti - conclude - e non solo, anche tutti i progetti ancora imperniati all’emergenza e quanti puntano alla ricostruzione, proseguono grazie al sostegno di tutti i membri della comunità. Voglio ringraziare quanti ci aiutano e ci sostengono, tanto nell’aiuto materiale quanto nella preghiera” con la speranza di una Natale “di pace e di serenità”. (AsiaNews)
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