A Tel Aviv i funerali di Amos Oz, uomo di pace
Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano
Centinaia di persone hanno preso parte oggi alla cerimonia funebre in memoria di Amos Oz, a Tel Aviv, ricordandone la figura di aperto sostenitore della pace con i palestinesi e della soluzione dei due Stati. Il presidente israeliano, Reuven Rivlin, così come leader politici della sinistra e importanti figure della cultura israeliana, hanno partecipato alla funzione. Un messaggio di condoglianze è stato inviato dal presidente palestinese Mahmoud Abbas. Oz, nato Klausner, è stato tumulato nel kibbutz Hulda, nel centro di Israele, dove visse per oltre 30 anni.
Il ricordo di Moni Ovadia
Moni Ovadia, scrittore e artista, lo ha conosciuto e spesso, in occasione di eventi, si è trovato accanto a lui. “E’ stato un gigante della letteratura”, ricorda Ovadia che ne sottolinea la grande caratura umana e definisce capolavoro il romanzo autobiografico “Una storia di amore e di tenebra”. “E’ uno dei grandi romanzi della storia del romanzo – spiega – che permette di entrare in un’epopea intera che è quella della vicenda dello Stato di Israele. Un romanzo che permette di capire una vicenda umana, complessa, contraddittoria, che è raccontata con accenti formidabili”. Amos Oz, ricorda ancora Ovadia, “si è espresso con coraggio contro il fanatismo, in un modo esemplare, è stato militante di una pace impossibile a quanto pare ormai, quella dei due popoli e due Stati, con prese di posizione mai dettata dall’opportunità ma solo dal rispetto dei grandi valori morali”. Lo sguardo di Amos Oz e la sua capacità di leggere, di guardare e di scrivere l’uomo, lo fanno entrare – conclude Ovadia – “a pieno titolo e piena dignità anche nella letteratura ebraica e non solo israeliana”
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui