La guerra in Siria: si muore ancora
Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
A quasi 8 anni dall’inizio del conflitto è sempre drammatica la situazione in Siria. Circa 80 persone hanno perso la vita a causa dell’intensificarsi dei combattimenti soprattutto nel nord-ovest del Paese. L’emergenza bellica ha costretto molte famiglie a spostarsi in campi di raccolta profughi già sovraffollati. L’Unicef lancia l’allarme per la condizione dei minori, aggravata anche dalle violente inondazioni che hanno colpito diverse aree del Paese.
Stessa guerra attori diversi
La guerra in Siria continua, ma con diversi connotati. Da una parte il regime di Assad, dall’altre le opposizioni armate con i curdi, che quasi combattono un conflitto a sé con l’obiettivo di conquistare terreno con l’obiettivo della costituzione di un Kurdistan siriano sullo stile di quello iracheno. A complicare la situazione ancora la presenza del sedicente Stato Islamico, che, pur fortemente ridimensionato rispetto al passato, ancor oggi risulta una realtà terroristica ben armata e presente a macchia di leopardo sul terreno.
Iacovino: in Siria situazione in mutamento
La situazione in Siria è stata al centro di una conversazione telefonica tra il presidente russo Vladimir Putin e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, dopo la decisione di Washington di ritirare le truppe statunitensi. Entrambi hanno ribadito l’impegno “a rafforzare il coordinamento attraverso i canali militari e diplomatici”. Secondo il direttore del Centro Studi Internazionali (Cesi), Gabriele Iacovino, la situazione in campo potrebbe ulteriormente cambiare con il ritiro delle forze americane dal terreno siriano annunciato da parte del presidente Trump e l’ingresso di altri attori internazionali.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui