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Venezuela nel caos. Oltre 20 vittime

Tensione in Venezuela dopo che il leader dell’Assemblea nazionale, Juan Guaidó, si è autoproclamato Presidente, in attesa di nuove elezioni, ottenendo il riconoscimento da parte degli Usa, di quasi tutti gli Stati americani e l’Ue. Sostegno a Maduro - che chiama alla mobilitazione – di Turchia, Russia e Cina

Elvira Ragosta – Città del Vaticano

Il 35enne Guaidó, ingegnere, leader dell’Assemblea nazionale, ha giurato ieri sulla Costituzione davanti al popolo, autoproclamandosi Presidente ad interim. Il suo gesto ha ottenuto un largo sostegno internazionale: il primo a riconoscere Guaidó è stato il Presidente Usa Trump, poi il canadese Trudeau e altri Paesi americani, tranne Messico e Bolivia che si sono schierati dalla parte di Maduro. Sostegno all’Assemblea parlamentare anche da parte dell’Unione Europea. Non si è fatta attendere la reazione di Nicolas Maduro, che ha chiesto al popolo di mobilitarsi per difendere la patria, annunciando in pubblico la rottura delle relazioni con gli Stati Uniti, ai cui diplomatici ha concesso 72 ore per lasciare il Venezuela. Per il Segretario di Stato Usa Pompeo, però, Maduro “non ha l’autorità legale di rompere rapporti diplomatici”.

Vittime e arresti nelle manifestazioni

Sono oltre 20 i morti degli scontri tra manifestanti anti regime e forze di sicurezza in Venezuela. A dichiararlo è stata la Commissione Interamericana dei Diritti Umani, su Twitter. Dall'inizio delle proteste contro Nicolas Maduro, lunedì scorso, riporta El Mundo, sono stati 218 i manifestanti arrestati. Il bilancio dei morti rischia di crescere perché oggi si temono nuovi scontri.

L’appello dell’Onu al dialogo

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, a margine del Forum economico di Davos, ha rivolto un appello al dialogo in Venezuela. “Speriamo che il dialogo sia possibile – ha detto - e che si eviti un'escalation che porterebbe a un tipo di conflitto che sarebbe un disastro per il popolo del Venezuela e per la regione”

La solidarietà a Maduro

Solidarietà a Nicolas Maduro da parte di Turchia, Russa e Cina. “Abbiamo sostenuto e continueremo a sostenere il Venezuela, che è nostro amico e nostro partner strategico” ha detto il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov. Da parte cinese arriva l’invito agli Usa a non interferire con l'attuale situazione del Venezuela, opponendosi a ogni intervento esterno nel Paese sudamericano.

L'esperto: difficile negare che il governo sia illegittimo

Per Loris Zanatta, professore ordinario di Storia delle Americhe all’Università di Bologna, “la cosa più sorprendente è che l’intero Paese, in ogni città, si è colmato di popolazione e la proclamazione di Guaidó a Presidente ad interim è una sfida politica di grande portata, significa che una gran parte del Paese sta dicendo che il governo è illegittimo ed è difficile negare che sia così”.

Ascolta e scarica l’intervista al prof. Zanatta

 

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24 gennaio 2019, 12:39