El Salvador al voto per le presidenziali
Anche in El Salvador il dibattito sconta la disaffezione dell’elettorato. I candidati sono quattro: Nayib Bukele per Gana, Gran Alianza por la Unidad Nacional, Hugo Martínez; per il partito di sinistra Fmln, Frente Farabundo Martí para la Liberación Nacional; Carlo Callejaper il partito tradizionale di destra Arena, Alianza Republicana Nacionalista; Josué Alvarado, del partito Vamos. Bukele, di origini palestinesi, è stato sindaco di San Salvador ed è la grande novità di queste elezioni. Come accade in molte parti del mondo - riferisce l'Agenzia Sir - il suo essere “nuovo” e avverso ai partiti politici tradizionali (pur provenendo dal Fmln) gli ha fatto guadagnare molti consensi, così come la sua attenzione al tema della sicurezza. Martínez, candidato della maggioranza uscente, e Callejaper, sono dati in maggiore difficoltà. È tuttavia probabile che si debba ricorrere al ballottaggio, il prossimo 10 marzo.
Per i vescovi il popolo si sente defraudato dai Partiti politici
Nelle scorse settimane, la Conferenza episcopale salvadoregna era intervenuta con una nota, nella quale parlava di un momento delicato per il Paese, dovuto soprattutto alla frustrazione che sperimenta gran parte del popolo, che si sente defraudato dai partiti politici, e per la corruzione di alcuni dei principali dirigenti. Una frustrazione che diventa insopportabile nelle zone dove impera la violenza omicida”. I vescovi auspicavano elezioni “libere e trasparenti” ed elencavano alcuni temi prioritari: “Promuovere il bene comune, difendere e garantire il diritto alla vita, all’acqua potabile come bene pubblico, alla salute, a un’educazione di qualità. Nelle circostanze attuali diventa, inoltre, prioritaria la protezione dell’ambiente”. (Agenzia Sir)
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