Giornata di raccolta del farmaco: un'occasione per aiutare chi soffre
Luisa Urbani – Città del Vaticano
“Quando si pensa alle persone in difficoltà non si ragiona mai sul fatto che queste hanno bisogno anche di farmaci”. Così Filippo Ciantia, direttore generale della Fondazione Banco Farmaceutico onlus, nell'intervista in cui spiega l’importanza della Giornata di raccolta del farmaco. Un’iniziativa promossa dalla Fondazione per tendere una mano a chi deve rinunciare alle cure, dando una risposta puntuale al bisogno farmaceutico degli enti caritativi.
L’iniziativa
Dal 2000, ogni anno, il secondo sabato di febbraio, migliaia di volontari di Banco Farmaceutico presidiano le farmacie che aderiscono all’iniziativa, invitando i cittadini a donare uno o più farmaci per poi distribuirli a migliaia di strutture caritative che assistono persone povere che non possono permettersi l’acquisto di medicinali.
Sempre più partecipazione
“Si tratta di una rete di solidarietà che cresce sempre di più”: dichiara il direttore generale. In 18 anni sono stati raccolti oltre 4.800.000 farmaci. L’ultima edizione, che si è tenuta il 10 febbraio 2018, ha visto il coinvolgimento di 4.175 farmacie e oltre 18.000 volontari. Dei farmaci raccolti hanno beneficiato oltre 535.000 persone assistite dai 1.768 enti convenzionati con Banco Farmaceutico. “Ci rende molto felici vedere che, ogni anno, vengono coinvolte sempre più persone. Aumentano sia i volontari che collaborano alla realizzazione della Giornata sia le persone che si recano nelle farmacie per donare i farmaci”.
Agire davanti alla povertà
“Di fronte a una situazione di povertà - prosegue Filippo Ciantia - non restiamo fermi a guardare, ma ci mettiamo a servizio di chi aiuta i più bisognosi. Per questo, da quasi vent’anni organizziamo questa Giornata. È fondamentale agevolare chi, con grande solidarietà e altruismo, aiuta chi è meno fortunato di noi”.
Donando si diventa ricchi
“Regalare un farmaco è un grande gesto civile, sociale e cristiano. Questa Giornata mostra il volto migliore della società e dimostra come donando si diventa ricchi. A fine iniziativa, tutti coloro che ne hanno preso parte, sono più felici perchè consapevoli di aver fatto un piccolo gesto che rappresenta, però, qualcosa di grande".
Mohamed, Enzo e la giovane farmacista
Un altro aspetto molto significativo del progetto è che, spesso, chi viene aiutato poi diventa un volontario. La storia di Mohamed ne è un esempio. “Ragazzo diabetico che non poteva permettersi le cure necessarie. Lo abbiamo aiutato e lo scorso anno - afferma il dirigente - ha iniziato a dare una mano in una parrocchia di Milano, diventando anche uno dei volontari attivi in questa Giornata. Come lui, anche Enzo. Affetto da una grave patologia cardiaca, ha perso il lavoro e ha iniziato ad avere problemi nel reperire i farmaci. Grazie a questa grande rete di solidarietà, si è potuto curare ed ora è uno degli oltre 18 mila volontari”. Poi c’è la giovane farmacista di origini pugliesi che vive a Roma. “Lei è felicissima che la farmacia dove lavora prenda parte all’iniziativa perché - conclude Filippo Ciantia - è proprio grazie a questo progetto che il centro dove lei lavorava come volontaria quando viveva a Bari poteva curare i malati di aids”. Tante storie bellissime che dimostrano quanto sia importante donare. Un gesto che fa bene agli altri, ma anche a se stessi.
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