Nicaragua: timida apertura al dialogo nazionale
Patricia Ynestroza – Città del Vaticano
L'incontro è stato reso noto dal governo del Nicaragua e dall'arcidiocesi di Managua, in comunicati emessi da entrambe le parti. Il cardinale nicaraguense ha dichiarato che tra gli imprenditori che si sono incontrati con Ortega c'erano tra gli altri Carlos Pellas, del gruppo imprenditoriale Pellas; Roberto Zamora, del gruppo LaFise; e Ramiro Ortiz, del Banco de la Producción. Non si è trattato di un "dialogo”, ma di un incontro di imprenditori con il Presidente Ortega", ha detto il card. Brenes ai giornalisti.
Card. Brenes: questo primo incontro è stato positivo
Il porporato, affermando che si è trattato di "un primo incontro positivo", ha sottolineato che gli imprenditori hanno parlato e hanno condiviso con le autorità di governo, le preoccupazioni che ci sono nella popolazione ed espresse anche dall'Unione Europea. Sebbene il card. Brenes si sia rifiutato di specificare le "preoccupazioni", tutti hanno concordato sul fatto che il governo deve rispettare le raccomandazioni della Commissione interamericana per i diritti umani (Iachr), compreso il rilascio dei manifestanti imprigionati, mettere fine alla repressione e garantire le libertà pubbliche.
Prigionieri politici
Il cardinale ha detto che la libertà dei cosiddetti "prigionieri politici" potrebbe essere affrontata nei prossimi incontri, ma non ha voluto fare riferimento alla possibilità che questi possano essere utilizzati da Ortega come moneta di scambio in eventuali trattative. Il card. Brenes ha sottolineato l'importanza della "buona volontà" e del consolidamento di un dialogo nazionale a partire da questo incontro tra imprenditori e governo. Inoltre, ha chiesto ai presenti di continuare a pregare, affinché questi incontri possano portare ad un dialogo nazionale. Tra i temi in discussione c'era la posizione dell'Osa, l’Organizzazione degli Stati Americani, che può continuare a lavorare per il raggiungimento della pace, per il ritorno delle associazioni e delle Ong per i diritti umani. Il porporato ha detto che non è stata toccata, la questione dei prigionieri politici e l'apertura del governo ai media, temi, che potrebbero entrare nell’agenda del prossimo incontro. La Chiesa, spera che presto le persone private della loro libertà possano riottenerla e che i media possano tornare a lavorare liberamente presentando le notizie con tutto il rispetto e l'obiettività.
In un tweet, il vescovo di Matagalpa, mons. José Alvarez, esprime il suo apprezzamento per questo incontro, "che apre una porta", ha detto, "affinché noi nicaraguensi possiamo trovare il modo di aiutarci a uscire dalla crisi e andare avanti.
L'inizio di un lungo cammino
L'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (Acnudh) ha scritto su Twitter, che "accoglie con favore l'incontro convocato dal governo del Nicaragua", ma chiede "la cessazione della repressione, il rilascio dei detenuti e l'impegno per la giustizia e il rispetto dei diritti umani.
L'Alleanza civica per la giustizia e la democrazia in relazione all'incontro, in un comunicato esorta "tutte le forze della nazione a compiere i migliori sforzi affinché questa trattativa, se avrà luogo, produca i frutti sperati da tutti i nicaraguensi". E sostiene che questo sforzo veda la presenza della Conferenza episcopale del Nicaragua (Cen) per giungere ad una soluzione al problema socio-politico nazionale. Allo stesso tempo, come partecipanti al Dialogo Nazionale, sono pronti a partecipare a questo sforzo e a trovare insieme una via d'uscita alla terribile crisi politica ed economica che sta attraversando il Nicaragua. Inoltre ringraziano il card. Brenes, il nunzio apostolico e la Conferenza episcopale del Nicaragua per i loro sforzi, che aprono una porta di speranza per una comprensione e una soluzione del problema.
Osa e Ortega iniziano i colloqui
L'incontro di Ortega con gli uomini d'affari ha avuto luogo il giorno dopo che il governo nicaraguense e la Segreteria generale dell'Organizzazione degli Stati Americani (Osa) hanno annunciato l'inizio delle conversazioni, nelle quali però, il Presidente Ortega non è disposto a parlare del rilascio dei prigionieri o di anticipare le elezioni del 2021.
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