La sicurezza in rete nuova frontiera dei diritti umani
Roberta Gisotti – Città del Vaticano
La sicurezza on line un tema esplosivo se viene crescendo la platea mondiale degli internauti in assenza di regole certe che possano garantire una navigazione sicura da rischi, specie per i giovani e i bambini in tutto il mondo.
Metà del pianeta è connesso, 7 giovani su 10 sono on line
Nell’intero pianeta metà della popolazione è ormai connessa, oltre il 70% dei giovani tra i 15 e i 24 anni, il 94% nei Paesi più ricchi ed il 65% nei Paesi più poveri. Una percentuale che sale al 100% dei giovani europei in Finlandia, Islanda, Lussemburgo e Slovenia e scende in Africa sotto il 5% in Nigeria e in Asia sotto il 12% in Bangladesh. Diseguaglianze che pesano grandemente sulle possibilità di sviluppo degli Stati più arretrati nelle connessioni internet, come sottolinea, l’Itu, l’agenzia dell’Onu per le telecomunicazioni, che redige ogni anno un rapporto sullo stato della rete.
Garantire una rete responsabile e rispettosa
Dunque se è giusto auspicare un mondo totalmente connesso dobbiamo anche impegnarci per rendere sicura per tutti la rete. E’ questo lo scopo della Giornata mondiale sulla sicurezza in rete, giunta alla 16 ma edizione, dedicata quest’anno al tema “Insieme per un internet migliore” per sensibilizzare governi ed opinione pubblica sulla necessità di unire le forze per promuovere e garantire un uso “responsabile, rispettoso, critico e creativo” della rete.
I rischi crescenti della navigazione internet
Sono infatti molti, insidiosi e crescenti i rischi della navigazione on line, difficili da individuare ed evitare, contenere ed arginare, denunciare e punire, non sempre configurabili in reati, con legislazioni carenti e non aggiornate alle tecnologie e strutture di controllo pubblico e privato assenti, insufficienti e inefficaci.
Vittime della rete indifese, mancano leggi e controlli
Come risulta dal rapporto 2019 Digital Civility Index, redatto dall’azienda Microsoft, diffuso in occasione della Giornata odierna, gran parte degli utenti di internet, in 22 Paesi monitorati, ha subito una qualche forma di abuso in rete. Il 78% dichiara che lui stesso o un parente o un familiare è stato vittima di notizie false, cosiddette ‘bufale’ o ‘fake news’ o di contatti indesiderati, che spesso hanno insistito a voler socializzare contro la propria volontà o di proposte e ricatti sessuali o di atti di bullismo, discriminazione, offese e insulti o di truffe o di danni alla reputazione personale e lavorativa.
Gli effetti sociali e sulla salute per gli abusi subiti
Lo studio evidenzia pure le reazioni delle vittime: il 44% perde fiducia nei contatti on line e il 32% anche verso le persone nella vita reale, il 29% dichiara di avere una vita più stressata, il 28% di dormire di meno, il 27% riduce la presenza su social media, blog, e forum in rete.
Adolescenti principale obiettivo del cyberbullismo
Le conseguenze più gravi ricadono sugli adolescenti: il 69% afferma di provare molto disagio per questo tipo di esperienze negative, e solo il 44% si rivolge ai genitori per chiedere aiuto. Il rischio più elevato è quello del cyberbullismo - specie verso le ragazze – nei Paesi a più alto reddito, dove la percentuale varia dal 5 al 21%, secondo stime dell’Unesco.
Unicef: stop a linguaggi violenti. Sì alla gentilezza
Una vera emergenza che ha indotto l’Unicef a lanciare una campagna in tutto il mondo #ENDviolence Youth Talks raccogliendo oltre un milione di risposte da 160 Paesi. “Abbiamo ascoltato i bambini e i giovani del mondo e ciò che dicono è chiaro: Intenet deve diventare un luogo pieno di gentilezza”. Da qui l’appello lanciato oggi a tutti giovani e adulti, ad essere gentili on line e off line e ai governi dei Paesi di dotarsi di leggi per contrastare gli atti di cyberbullismo, che possono avere conseguenze gravissime nella psiche dei ragazzi e reiterarsi in rete a tempo indeterminato, ‘inseguendo’ la vittima lungo tutta la vita. Come ricorda l’Unicef, le vittime di cyberbullismo hanno più probabilità di fare uso di alcool e droghe e di assentarsi da scuola rispetto ad altri studenti, ottenendo voti più scarsi, maturando bassa autostima e accusando problemi di salute, fino a voler ricorrere al suicidio in situazione estreme.
Infanzia violata da pornografia e pedopornografia
Altro dramma della rete è la diffusione della pornografia che lede i diritti dell’infanzia ad una sana e corretta iniziazione sessuale e che induce adolescenti e perfino bambini a pratiche di sexting, ad atteggiamenti sessuali predatori, provocatori o violenti verso l’altro sesso fino al rischio di cadere nella rete della pedopornografia.
Bambini siano al centro delle politiche digitali
A 30 anni dall’approvazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, l’Unicef chiede a governi, famiglie, istituzioni accademiche e settore privato “una rinnovata e urgente cooperazione” per mettere i bambini e i giovani “al centro delle politiche digitali”.
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