Il cardinale Pell condannato a 6 anni per abusi
Roberto Piermarini - Città del Vaticano
Il card. Pell è stato giudicato colpevole da una giuria in dicembre di aver abusato sessualmente di due coristi minorenni quando era arcivescovo di Melbourne negli anni '90. Procedendo con la lettura della sentenza, il giudice della County Court Peter Kidd ha osservato che gli abusi commessi dal card. George Pell hanno avuto "un impatto significativo e di lunga durata" su una delle vittime, che ha subito una serie di emozioni negative con cui ha lottato per molti anni, aggravate da problemi di fiducia e di ansia.
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Pell ha sempre professato la sua innocenza e i suoi legali hanno presentato appello, che si terrà il 5 e 6 giugno prossimi. In nome della trasparenza il giudice Kidd ha disposto la trasmissione in diretta su vari canali della lettura della sentenza, durata oltre mezz'ora, in nome di quella che è stata definita “giustizia aperta” ma secondo i sostenitori di Pell, una conferma della campagna mediatica contro il porporato.
L’età avanzata del cardinale, 77 anni, ha certamente influito sul verdetto in quanto Pell rischiava fino a cinquant’anni, dieci per ciascuno dei cinque capi di imputazione, secondo la legge australiana. Dopo la lettura della sentenza, il porporato è tornato nel carcere di massima sicurezza di Melbourne dove è detenuto in isolamento come viene stabilito per le persone ritenute colpevoli di abusi.
Sulla condanna del card. Pell, nei giorni scorsi la Santa Sede aveva annunciato l’avvio di una propria indagine canonica da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede.
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