Ciclone Idai: la minaccia del colera
“Vi sono i primi casi di colera confermati dal governo” riferisce il Cuamm. Le autorità e le diverse organizzazioni umanitarie si stanno attivando per costruire i centri per la cura del colera in tutti e 4 i distretti interessati (Dondo, Buzi, Nhamatanda e Beira). Medici Senza Frontiere ha già costruito i primi centri. Domenica arrivano 800.000 dosi di vaccino contro il colera, e prossimamente ne arriveranno altre 300.000 poiché la popolazione da vaccinare è di 1.300.000 persone. La campagna di vaccinazione verrà avviata mercoledì 3 aprile. Sono state ordinate inoltre dosi di vaccini per morbillo.
Msf: la difficoltà di curare i casi di colera
"In un Paese dove il colera è endemico – afferma Ivan Alejandro Pulido Tarquino, epidemiologo di Medici Senza Frontiere - è sufficiente un caso confermato tramite analisi di laboratorio per dichiarare ufficialmente l'epidemia. In un centro di trattamento d'urgenza sono stati confermati 130 casi di cui 5 morti fino a oggi, ma la copertura di informazioni al momento è ancora insufficiente, perché molte strade sono impraticabili e il sistema stesso di notificazione dei casi è stato gravemente colpito", dice ancora. "Non ci sono risorse umane, i registri sono stati rovinati dalla pioggia e dalle acque, i centri stessi sono senza stanze perché non ci sono più tetti, non ci sono pareti né finestre", afferma. "Il colera – spiega - è una malattia trasmessa attraverso l'acqua contaminata dalle feci, provoca diarrea e disidratazione grave e può condurre alla morte se non è presa in tempo. Intervenendo per tempo e secondo i dovuti protocolli, invece, può essere curata senza particolare difficoltà".
E’ emergenza cibo e blocco delle strade
Ci si sta attrezzando per aumentare la rapidità nella distribuzione del cibo poiché i primi camion di cibo sono già stati assaliti e anche il personale sanitario durante le visite di sensibilizzazione è stato attaccato dalla popolazione impaurita e affamata. Ulteriori difficoltà derivano dal blocco della strada Tica-Buzi che è percorribile solo a piedi o in bici, oppure in barca, navigando il fiume
Gli interventi del Cuamm
Medici con l'Africa Cuamm è impegnato in questi giorni a organizzare le attività di assistenza a vari livelli e di distribuzione di viveri, acqua, vestiti e materiali di prima necessità e di protezione, come guanti. Ad oggi sta assistendo 150 famiglie (con distribuzione di kit alimentare + kit riabilitazione del tetto), parte delle quali hanno pazienti Hiv in trattamento. Sul fronte della sensibilizzazione comunitaria, sono stati inviati 200 attivisti comunitari formati dai medici del Cuamm e provvisti di kit di primo intervento. “Oltre a portare avanti le attività che normalmente implementiamo a Beira (si occuperanno ora anche di: sensibilizzazione sulle corrette pratiche igieniche, individuazione precoce di possibili casi di colera, rinvii dei casi nei centri predisposti; approvvigionamento di farmaci; invio di donne incinte dai centri di salute; sorveglianza nutrizionale; protezione dei gruppi vulnerabili (bambini e adolescenti).
Gli interventi sanitari a Beira
Si stanno attrezzando 3 ambulanze per servizio h24 per il trasferimento delle complicanze materne all’ospedale di Beira e all’ospedale da campo assegnati alla Protezione Civile Italiana e si sta predisponendo un supporto ulteriore al personale sanitario con il reclutamento di 9 infermiere da inviare in questi tre centri che hanno un numero molto elevato di parti. Infine, il Cuamm sta fornendo 3 autoclavi per assicurare la sterilizzazione degli strumenti chirurgici in uso nei centri sanitari. (L.M. - Agenzia Fides)
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