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Ripresa del dialogo in Nicaragua Ripresa del dialogo in Nicaragua 

Nicaragua: i vescovi invitati al tavolo dei negoziati

La Conferenza episcopale si riunirà in sessione urgente venerdì 8 marzo per definire la sua partecipazione al Dialogo nazionale in quanto i vescovi temono di essere usati per tattiche politiche o accordi sotterranei. Al tavolo dei negoziati confermata la presenza del nunzio mons. Sommertag, del card. Brenes e del pastore Rivera

Carlos Tünnermann, rappresentante di Alianza Civica al Dialogo nazionale, parlando alla stampa nicaraguense, ha informato che è stato consegnato un invito scritto alla Conferenza episcopale (Cen), firmato e recapitato dai rappresentanti delle due parti per prendere parte al tavolo dei negoziati con il governo. L’Agenzia Fides ha ricevuto conferma di questo invito dal vescovo di Estelí, mons. Abelardo Mata, il quale ha riferito che la Cen ha ricevuto ieri sera l’invito ufficiale, ma ha anche sottolineato che i vescovi non vogliono essere usati per tattiche politiche o accordi sotterranei.

Per il Nicaragua la Cen è l'istituzione più credibile

L’esponente di Alianza Civica ha ricordato nella conferenza stampa di ieri che "per Alianza Civica la presenza della Conferenza episcopale è necessaria nel processo di dialogo nazionale. In questo momento, per il Nicaragua, la Cen è l'istituzione più credibile e quindi i Vescovi devono essere presenti come testimoni”. Alla domanda di un giornalista se il governo fosse completamente d’accordo sulla presenza dei vescovi al dialogo, Tünnermann ha risposto molto chiaramente che nel governo non ci sono disaccordi, ma si vuole definire bene la “modalità” di partecipazione dei testimoni, come quella dei garanti, ha ribadito. La Conferenza episcopale – riporta la Fides - si riunirà in sessione urgente venerdì 8 marzo per definire la sua partecipazione al dialogo nazionale.

Al tavolo dei negoziati tre rappresentanti religiosi come garanti

Le due parti, governo e Alianza Civica hanno annunciato le regole in base alle quali si svolgerà il "dialogo nazionale" lanciato da Ortega lo scorso 27 febbraio, che conterà sulla presenza di tre rappresentanti religiosi come garanti. Lo ha reso noto il nunzio apostolico a Managua, mons. Waldemar Sommertag - che sarà uno dei "testimoni ed accompagnatori" dei colloqui, insieme al presidente della Conferenza episcopale, cardinale Leopoldo Brenes, e il pastore evangelico Ulises Rivera - in una conferenza stampa in cui ha esposto i 16 punti della cosiddetta "road map" del dialogo. Questa prevede riunioni quotidiane di trattativa, fino al 28 marzo, con possibilità di prolungare i colloqui. Le eventuali decisioni si prenderanno solo per consenso e saranno comunicate solo una volta approvate. Appena definito un eventuale accordo, saranno designati garanti nazionali ed internazionali per verificare l'attuazione delle intese. In un comunicato, l'Alleanza Civica ha chiarito che "una volta superata questa fase" di definizione delle regole del dialogo, "procederemo a negoziare i temi di fondo", elencando l'agenda della società civile al tavolo della trattativa con Ortega: "liberazione e sicurezza per i prigionieri politici, ristabilimento delle libertà, diritti e garanzie costituzionali, riforme elettorali che garantiscano elezioni libere e trasparenti e giustizia" per le vittime della repressione delle proteste, che ha lasciato un bilancio di oltre 350 morti. (Fides-Ansa)

 

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06 marzo 2019, 11:53